“Vialetti devastati e paura ogni sera”: la denuncia di una triestina su via Rigutti e via Salem (VIDEO)
Un nuovo grido d’aiuto arriva da una residente della zona tra via Rigutti e via Salem, nel cuore di Trieste. La donna, che ha deciso di inviare foto e testimonianza alla redazione di Trieste Cafe, descrive un quadro allarmante fatto di degrado, microcriminalità e senso di abbandono. “Viviamo con lo spray al peperoncino in tasca – racconta – non per paura del buio, ma delle persone”.
Cestini rotti e vandalismi a ripetizione
Il nuovo episodio si è verificato nella serata di giovedì 22 maggio, intorno alle 19, quando un gruppo di ragazzini ha rovesciato e distrutto due cestini dei rifiuti, spargendo immondizia lungo tutto il vialetto. Un gesto che si somma a ciò che – stando alla segnalazione – accade quotidianamente: bottiglie di vetro frantumate, rifiuti sparsi, atti di vandalismo e inciviltà diffusa.
Vetri nel parco, siringhe sulle panchine e danni alle auto
“Ho dovuto medicare il mio cane più volte – continua la testimone – per le schegge di vetro nel prato”. La donna denuncia inoltre la presenza frequente di siringhe usate lasciate sulle panchine, e racconta gravi episodi avvenuti negli ultimi anni. “Due anni fa sono entrati nel nostro garage: hanno svuotato tutti gli estintori sulle auto, costringendoci a spendere centinaia di euro. In un’altra occasione hanno imbrattato i muri e i veicoli con bombolette spray”.
A lasciare ancora più amarezza è stata, secondo la residente, la risposta ricevuta dalle forze dell’ordine, intervenute dopo una delle incursioni: “Ci è stato detto che erano bravate di ragazzini e che non valeva la pena protestare”.
“La sera è una zona di spaccio, non riusciamo più nemmeno a passare”
Il racconto si fa ancora più inquietante parlando della situazione serale. “Dopo il tramonto, la zona diventa ritrovo per spacciatori, ubriachi e individui fuori controllo. Io stessa evito di uscire da sola, e quando porto il cane ho sempre lo spray al peperoncino con me”.
Secondo quanto riferito, non si tratterebbe di un caso isolato: la frustrazione è condivisa da molti residenti, stanchi di vivere in un quartiere che “sembra fuori da ogni controllo, abbandonato dalle istituzioni”.
L'appello: “Qualcuno si occupi del nostro rione”
La lettera si conclude con un appello sentito: “Siamo stanchi. Abbiamo diritto a vivere in un luogo sicuro, pulito, rispettato. Quello che invio è solo un piccolo frammento del disagio che viviamo ogni giorno”.
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