Trieste non dimentica: sei anni senza i “Figli delle stelle” Matteo Demenego e Pierluigi Rotta
Oggi, sabato 4 ottobre 2025, Trieste si ferma nel ricordo di due giovani vite spezzate. Sono trascorsi sei anni dall’omicidio dell’agente scelto Matteo Demenego e dell’agente Pierluigi Rotta, uccisi all’interno della Questura il 4 ottobre 2019 dall’allora ventenne Alejandro Stephan Meran.
il giorno che sconvolse trieste
La mattina del 4 ottobre 2019 una donna era stata rapinata del proprio motorino in via Carducci. Nel pomeriggio il fratello dell’autore del reato, Stephan Carlysle Meran, segnalò alle forze dell’ordine che il responsabile era il fratello Alejandro, affetto da disturbi psichici non seguiti dai servizi di igiene mentale.
Due equipaggi di volante e una pattuglia della squadra mobile, con il supporto del 118, raggiunsero l’abitazione del giovane. Alejandro si mostrò inizialmente collaborativo e venne accompagnato in Questura.
l’aggressione improvvisa
Giunto negli uffici, dopo aver chiesto di andare in bagno, riuscì a sottrarre l’arma d’ordinanza all’agente Rotta e a esplodere colpi mortali contro di lui. Alle urla e agli spari accorse Matteo Demenego, che venne colpito a sua volta da diversi proiettili. Entrambi gli agenti persero la vita in pochi istanti.
Nelle concitate fasi successive, l’omicida sparò altri colpi nel tentativo di uscire dall’edificio, ferendo lievemente un assistente capo. Dopo un conflitto a fuoco venne neutralizzato e arrestato.
il dolore di una città intera
I sanitari del 118 tentarono inutilmente di rianimare i due poliziotti. Il giorno successivo oltre settemila triestini parteciparono a una fiaccolata silenziosa, stretti attorno alle famiglie e alla Questura. Una decina di giorni dopo si svolsero i funerali, che videro una partecipazione commossa e imponente, testimoniando quanto la città fosse stata segnata da quella tragedia.
il ricordo che non si spegne
Da allora Demenego e Rotta sono stati ricordati come i “Figli delle Stelle”, simbolo di coraggio e sacrificio. Ogni anniversario rinnova il dolore ma anche la riconoscenza verso due giovani che hanno servito lo Stato fino all’ultimo istante.