Torce-taser a 13 euro nelle tasche dei giovanissimi: l’allarme sicurezza corre a Trieste (VIDEO)
Torce che in realtà non illuminano soltanto, ma rilasciano scariche elettriche capaci di stendere una persona. Si acquistano online a pochi euro, arrivano in poche ore a casa e — dettaglio ancora più inquietante — stanno finendo nelle mani dei giovanissimi. È il nuovo fronte della micro-violenza urbana che preoccupa Trieste, emerso con forza durante la diretta serale di Trieste Cafe, condotta dal direttore Luca Marsi con Paul Pisani (GIS), l’imprenditore Riki Ramazzina e l’opinionista Stefano Rebek.
L’arma travestita da torcia
«In città ne abbiamo già sequestrate», è stato ricordato. Oggetti che sembrano innocui accessori da campeggio, ma che celano all’interno un meccanismo capace di emettere scosse elettriche. Piccole, maneggevoli, facilmente occultabili, non sempre rilevabili ai metal detector e soprattutto senza alcun controllo reale sulla vendita online.
Il prezzo? Dai 13 euro in su, alla portata di chiunque, persino di un adolescente.
I racconti degli operatori: “Ormai girano tra i ragazzini”
Durante il dibattito, è arrivata la conferma: questi pseudo-taser sono già diffusi tra i minorenni triestini, spesso usati come oggetti di intimidazione più che come vere armi, ma con conseguenze potenzialmente devastanti. «Può bastare una scarica contro un ragazzo con problemi di cuore per trasformare un gioco incosciente in tragedia», è stato sottolineato.
Le posizioni a confronto
- Paul Pisani ha ribadito: «La gente pericolosa va fermata. Un taser, in mano a personale addestrato, è un deterrente necessario per proteggere chi rischia».
- Riki Ramazzina ha frenato: «Non si può dare un taser a chiunque. In mani inesperte è più pericoloso di una pistola. Solo figure formate e responsabili devono utilizzarlo».
- Stefano Rebek ha puntato il dito sulla radice del problema: «Il vero nodo è la cultura: non si deve girare armati, né con coltelli né con storditori. La tolleranza zero deve valere subito».
Il rischio “branco” e il salto di qualità
Il fenomeno si inserisce in un contesto già segnato da episodi di violenza di gruppo, dove branchi di giovanissimi diventano moltiplicatori di aggressività. Con una torcia-taser in mano, l’equilibrio salta: un oggetto da gadget diventa strumento di sopraffazione.
Cosa chiedono gli addetti
Dal confronto è emersa una richiesta unanime:
- Regole più severe sulla vendita online e nei mercati paralleli;
- Controlli mirati nei luoghi sensibili;
- Formazione obbligatoria per ogni figura autorizzata a utilizzare strumenti coercitivi;
- Linea dura su coltelli e taser non autorizzati nelle mani di minori.
Una domanda che brucia
La città si trova di fronte a un bivio. Possiamo davvero accettare che a 14 anni si giri con una torcia che fulmina? Trieste, che già combatte contro le derive della violenza giovanile, ora deve affrontare un allarme nuovo e subdolo: armi camuffate da gadget, accessibili con un clic.
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