Sportivamente Donna: un appello per la parità di genere nello sport

Sportivamente Donna: un appello per la parità di genere nello sport

In occasione dell’evento denominato “Sportivamente donna”, promosso dal Comune di Trieste per la “Giornata internazionale della donna” e dedicato alle scuole secondarie superiori in collaborazione con il CONI FVG, la Presidente della Commissione pari opportunità, dott.ssa Margherita Paglino, ha affermato: “Oggi sono qui per dirvi che per noi, oggi più che mai, l’attenzione alla questione ‘donne e sport’ è altissima.” Rivolgendosi poi alle atlete presenti in sala — Sara Lombardi, Giorgia Marchi, Giovanna Micol, Tanja Romano e Marta Zanetti, che hanno portato la loro testimonianza di atlete — ha dichiarato: “Il valore e il merito di queste atlete è incredibile e ha un valore simbolico molto potente: uomini e donne sono diversi, ovviamente, ma nello sport l’impegno, la passione, il sacrificio e i risultati sono i medesimi.” Margherita Paglino ha proseguito: “Eppure, ancora oggi vi è disparità e tutti insieme dobbiamo lavorare affinché tali diversità vengano appianate. Pensiamo ad esempio al gender pay gap, alle discipline riconosciute come professionistiche, quasi tutte praticate solamente da uomini, mentre quelle denominate dilettantistiche sono per le donne. Pensiamo alla sottorappresentazione di genere, anche nella leadership, oppure ai pregiudizi che ruotano attorno alle atlete che praticano sport considerati ‘maschili’.” Ha proseguito Paglino: “Soltanto nel 2012, alle Olimpiadi di Londra, il genere femminile venne rappresentato in tutte le discipline, compreso il pugilato. È incredibile, praticamente per ottenere questo risultato, dalla prima Olimpiade, si è dovuto attendere 150 anni.” Paglino ha continuato, spiegando perché lo sport è così importante e perché è fondamentale che tutti possano accedervi: “Perché ha un valore educativo fortissimo, veicola messaggi meravigliosi, quali lealtà, spirito di squadra, sana competizione, il lavorare duro per raggiungere obiettivi e l’inclusione.” Ha quindi concluso: “E allora l’augurio che faccio a tutti noi è rappresentato da un’immagine metaforica, di un futuro dove tutte le bambine potranno rincorrere un pallone, un sogno, e calciare il goal della parità!”