Piazza Oberdan, la vasca sotto accusa: “Sempre degradata, meglio un’aiuola!”
Una fontana senz’acqua, una vasca vuota, un piedistallo che da anni aspetta un significato. È questo lo scenario che si presenta in piazza Oberdan, come segnalato da una cittadina triestina che ha pubblicato una foto e un commento amaro su Facebook, scatenando una valanga di reazioni.
“Questa struttura (aiuola, vasca, piedistallo per la statua che giaceva in un magazzino da trent’anni) è stata creata nel giro di un anno intorno tra il 1989 e il 1990. Manco fosse una villetta!”, scrive l’utente Giovanna Sauli, denunciando lo stato di abbandono in cui versa l’opera da decenni.
Secondo la segnalazione, la vasca risulta quasi sempre vuota o riempita da acqua sporca, e non è raro trovarla piena di sporcizia e fogliame. Anche in giornate apparentemente più ordinate, l’impressione resta negativa: “Oggi non c’era spazzatura, ma l’aspetto desolante è sempre quello”, si legge nel post.
“Meglio un’aiuola fiorita e buona notte!”
La proposta è netta: trasformare l’intera struttura in uno spazio verde decorativo, eliminando un elemento che per molti ha ormai perso ogni valore estetico e simbolico. Il post ha generato quasi un centinaio di reazioni e numerosi commenti, molti dei quali confermano l’impressione di incuria e abbandono.
Tra le risposte spicca quella di un altro cittadino, Roberto Locchi, che rilancia:
“Si resta nella tradizione di questa città: ho 61 anni e da quando ho ricordi le fontane non vengono manutenute, oppure non funzionano”. Locchi cita il caso di tre fontane storiche del centro che da anni sarebbero inattive: quella dei Quattro Continenti, il “Giovannino di Ponterosso” e una terza.
Il problema è la gestione o la progettazione?
Altri utenti commentano che il problema non risiederebbe tanto nella forma della struttura, quanto nella mancanza di una gestione costante da parte dell’amministrazione: “Basterebbe tenerla pulita e farla funzionare. Così fa solo tristezza”, si legge in un commento.
La foto condivisa mostra la vasca completamente vuota, con evidenti segni di deterioramento sul fondo e nessun elemento decorativo attivo. Intorno, un contesto centrale e curato come piazza Oberdan che rende ancora più evidente il contrasto tra le potenzialità del luogo e la realtà visibile.
Un simbolo (negato) al centro della città
Con il suo messaggio diretto e senza filtri, la cittadina ha ridato visibilità a un angolo dimenticato di Trieste, stimolando una riflessione più ampia sul significato e l’uso dello spazio urbano. È ancora possibile valorizzare quella vasca? O è davvero tempo di dire addio a un progetto nato trent’anni fa e mai pienamente compiuto?
Intanto, la voce dei triestini continua a farsi sentire, anche attraverso i social: perché ogni angolo della città, anche il più trascurato, può diventare un punto di partenza per un dialogo sul futuro e sulla bellezza condivisa.