Parco di Miramare, inaugurati gli Orti di Massimiliano: a dimora piante germogliate dai semi degli alberi storici
Il direttore Andreina Contessa ha presentato stamattina un innovativo progetto editoriale che nasce dalla sponsorizzazione tecnica con Art Bonus di una storica azienda triestina, la Sadoch S.p.a., che ha voluto festeggiare l’importante traguardo dei 110 anni con due importanti progetti: una prestigiosa pubblicazione fotografica e il primo libro tattile destinato alle persone ipovedenti, entrambi dedicati al maestoso Parco che circonda il Castello.
“Questo libro è un omaggio alla creazione realizzata a Trieste dall’Arciduca Massimiliano Ferdinando d’Asburgo per sé e per la giovane consorte Carlotta del Belgio: un grande giardino che circonda il Castello e ingloba una serie di edifici
minori – ha continuato il direttore Contessa -. La creazione di questo giardino richiese molteplici competenze per la sua concezione e realizzazione, che presero il via dall’ideazione del suo grande progetto. Altrettante competenze ne richiede oggi la sua cura attenta e lungimirante, la sua conservazione capace di visione per il futuro, di attenzione alla sostenibilità. Questo libro vuole essere anche un dono e un supporto alla rinascenza di questo giardino, dopo i restauri e le cure ad esso dedicati in questi ultimi anni. Per questa ragione si è scelto di fare parlare la sua luminosa bellezza attraverso molteplici immagini e brevi parole”.
“Siamo grati alla Saul Sadoch S.p.a. Rex Prodotti Cartotecnici per aver scelto di sottolineare e festeggiare con questa pubblicazione il suo 110° anno di attività, offrendo un prestigioso regalo a questo museo verde. Un omaggio cartaceo appare come un regalo felice per un produttore di prodotti cartotecnici, attento all’innovazione ma anche alla sostenibilità”.
Per l’azienda triestina Sadoch S.p.a. la passione per la carta e per il territorio che la ospita da ben 110 anni si traduce nel volume sul Parco di Miramare, un libro di grande formato di elegante fattura con il testo in italiano e inglese, con decine di suggestive immagini a piena e doppia pagina e in nel libro tattile, un progetto innovativo e di profondo significato.
Dopo la presentazione dei progetti editoriali, si è svolto un altro importante momento dedicato al Parco di Miramare nella zona degli Orti di Massimiliano alla presenza di alcuni ragazzi del Collegio del Mondo Unito di Duino accompagnati dalla presidente dell’Istituto Cristina Ravaglia e di una classe II della scuola primaria Rossetti. Come in origine, l’area degli Orti verrà dedicata al vivaio e quindi alla piantumazione delle specie in attesa di essere collocate nel
giardino. Il progetto è uno dei più significativi e lungimiranti realizzati in questi anni: la messa a dimora delle piante germogliate dalle talee e dai semi dagli alberi storici e monumentali del Parco. Il progetto, iniziato sei anni fa in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia – Direzione centrale risorse agricole, forestali e ittiche, consisteva nella raccolta di semi e talee finalizzato a costituire una banca del germoplasma e un vivaio delle piante esistenti al fine di poter riprodurre le piante volute dal fondatore del parco, Massimiliano d’Asburgo e di garantire il mantenimento di un’elevata biodiversità del giardino. Dopo i prelievi di materiale vegetale da alcune delle piante monumentali del Parco come il corbezzolo del Castelletto (arbutus andracne), la Sequoia semper virens, il pinus sabiniana, il cipresso di Monterey (pinus radiata), cui si sono aggiunti esemplari dal Boschetto dei Corbezzoli (arbutus unedo) e dal glicine del Castelletto (wisteria sinensis). Questi virgulti fatti crescere in un vivaio di Tarcento possono ora essere piantumati nel parco di Miramare, nella zona chiamata Orti di Massimiliano che stiamo curando e riqualificando da diversi mesi.
Per questo momento, così importante per le connessioni simboliche e di significato che implica, il direttore del Museo e del Parco ha voluto organizzare una piccola, semplice cerimonia di piantumazione, nella quale ha coinvolto i bambini della Primaria – ai quali è stata affidata la “missione di “monitorare” negli anni a venire e curare la crescita dei giovani virgulti” – e gli studenti del Collegio del Mondo Unito, “che similmente agli alberi del nostro giardino, provengono da luoghi diversi, ma insieme convivono e insieme crescono e vanno incontro al futuro”.