Pagine del Corano bruciate inviate a un centro islamico di Monfalcone

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Pagine del Corano bruciate inviate a un centro islamico di Monfalcone

“L’oltraggio, l’ingiuria e ancor più la profanazione dei simboli di fede vanno sempre condannati senza alcuna riserva, perché trasformano il legittimo diritto al dissenso in un atto di pura inciviltà anche quando esso vuole assumere il carattere del dileggio beffardo - commenta il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint. Ciò vale con maggior ragione per chi - come me - si batte quotidianamente per la dignità delle persone e per il rispetto della legalità nei comportamenti personali e collettivi. Nulla giustifica fatti del genere.

 

 

 

L’Amministrazione comunale esprime, quindi, solidarietà per gli atti di offesa rivolti al Centro culturale islamico Darus Salaam. Tuttavia, va rilevato che ciò che non appare accettabile sono le posizioni di chi intende portare avanti una strumentalizzazione a senso unico con inverosimili riferimenti alla situazione locale e il diverso metro di misura di chi in passato ha mostrato totale indifferenza e addirittura intollerabili simpatie verso le reali minacce nei miei confronti; minacce che hanno portato l’autorità a mettermi sotto scorta anche per le bugie raccontate da sinistra e centri islamici - con tutte le limitazioni alla mia libertà personale che ne sono derivate - e minacce che continuo a subire sin da quando, nel 2019, sono arrivate in Comune esplicite lettere intimidatorie, fino a giungere ai proclami di odio deliranti diretti dei mesi scorsi con l’augurio di subire il giudizio “dell’angelo della morte”. Usare episodi come le lettere inviate al Centro Darus Salaam quale occasione per alimentare ulteriori polemiche aggressive nei confronti del Comune e dei suoi esponenti rappresenta un comportamento di grave irresponsabilità”.