Operazione “Oro Blu”: 551 controlli ambientali in FVG, accertati 7 illeciti tra inquinamento marino e scarichi irregolari
Nel quadro dell’operazione nazionale di polizia ambientale denominata “ORO BLU”, promossa dal Comando Generale della Guardia Costiera e coordinata, nell’ambito della regione Friuli Venezia Giulia, dal 10° Centro di Controllo Ambientale Marittimo (C.C.A.M.), la Direzione Marittima di Trieste ha partecipato attivamente alle attività finalizzate alla tutela dell’ambiente marino-costiero, contribuendo in maniera significativa alla prevenzione e repressione degli illeciti in materia di scarichi idrici e di inquinamento delle acque.
L’operazione, svoltasi dal 13 gennaio al 18 aprile 2025, ha visto coinvolto il personale della Capitaneria di Porto di Trieste e di Monfalcone, degli Uffici Circondariali Marittimi di Grado e Porto Nogaro e degli Uffici Locali Marittimi di Lignano Sabbiadoro e Marano Lagunare che hanno operato non solo lungo il litorale ma anche nell’entroterra, in un’ottica integrata di tutela delle acque e del territorio.
In particolare, in aderenza alle direttive nazionali, l’operazione è stata articolata in due fasi: la prima, di carattere ricognitivo, volta all’individuazione e alla mappatura degli obiettivi sensibili; la seconda, di natura operativa, si è concretizzata nell’esecuzione di mirate ispezioni e campionamenti volti ad accertare il rispetto delle normative ambientali vigenti.
Sono stati, pertanto, controllati siti e attività industriali il cui ciclo produttivo può generare scarichi reflui potenzialmente inquinanti per le matrici ambientali, focalizzando particolare attenzione sugli scarichi reflui industriali, presso cantieri navali, impianti portuali ed aziende, così come sugli scarichi reflui urbani, presso depuratori comunali ed impianti fognari.
Nel corso delle attività ispettive, è stata verificata la presenza e la regolarità delle autorizzazioni ambientali, quali l’Autorizzazione Unica Ambientale (A.U.A.) e l’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.), in conformità a quanto previsto dal decreto legislativo n. 152/2006 (T.U. ambiente); nel contempo, si è provveduto al prelievo di alcuni campioni, le cui analisi sono state effettuate dal Laboratorio Ambiente Mobile della Guardia Costiera e/o dal Laboratorio ARPA territorialmente competente.
Complessivamente, sono stati eseguiti, in ambito regionale, 551 controlli in materia di scarichi idrici, finalizzati a verificare la regolarità delle autorizzazioni allo scarico e il rispetto dei limiti normativi previsti per le emissioni in acque superficiali o in fognatura; 678 controlli sulla corretta gestione del ciclo dei rifiuti, che hanno interessato diverse tipologie di attività produttive potenzialmente impattanti sull’ambiente; 319 controlli finalizzati a rilevare fenomeni di inquinamento in mare, attraverso ispezioni e campionamenti, 283 controlli volti al contrasto degli abusivismi demaniali e 8 controlli nelle Aree Marine Protette.
Al termine dell’operazione, sono stati così accertati 7 illeciti in materia ambientale, di cui 5 illeciti penali (2 in materia di scarichi idrici, 2 sul ciclo dei rifiuti e 1 in tema di inquinamento marino) e 2 illeciti amministrativi (entrambi in materia di scarichi idrici).
Per quanto attiene agli illeciti penali, sono state redatte: 2 notizie di reato in materia di scarichi, quali scarichi di acque reflue industriali non autorizzati; 2 notizie di reato in materia di rifiuti, quali depositi incontrollati di rifiuti; 1 notizia di reato per sversamento in mare di sostanze pericolose, con conseguente deferimento all’Autorità Giudiziaria dei responsabili dei citati illeciti penali per violazione delle norme del TU ambiente.
Per quanto concerne gli illeciti amministrativi, sono state invece riscontrate alcune irregolarità nella conduzione di impianti di trattamento di acque reflue, che hanno comportato l’irrogazione di sanzioni amministrative per l’importo totale di 3.000 euro.
Tra le attività di maggior rilievo, si segnalano: l’individuazione di uno scarico di acque reflue industriali non autorizzato con recapito nella rete acque meteoriche sfocianti nel Rio Ospo con l’impiego di specifico dispositivo per video-ispezione delle condutture da parte del personale di ACEGASAPSAMGA S.r.l.; l’intervento presso un impianto di autolavaggio, presso il quale sono emerse talune criticità sia nella gestione degli scarichi che nella tenuta della documentazione ambientale; l’individuazione di un’unità da diporto abbandonata in stato di degrado con conseguente rischio di rilascio di sostanze inquinanti e residui, in relazione alla quale sono state attivate le procedure di competenza per accertare le responsabilità e disporre la rimozione dei materiali.
I risultati ottenuti testimoniano dunque l’elevato livello di attenzione e l’impegno quotidiano della Guardia Costiera di Trieste nella tutela dell’ambiente marino e costiero. L’operazione “ORO BLU” – conclude il Direttore Marittimo del Friuli Venezia Giulia, Capitano di Vascello Luciano Del Prete – ha rappresentato un’importante occasione per rafforzare l’azione di controllo e prevenzione in un’area di grande valore ambientale, turistico ed economico, confermando il ruolo fondamentale della Guardia Costiera nella tutela del mare, del suo ecosistema e delle coste.