Migranti, nei primi 3 mesi del 2024 arrivi dimezzati in Fvg

Migranti, nei primi 3 mesi del 2024 arrivi dimezzati in Fvg

Nei primi tre mesi del 2024, il flusso dei migranti arrivati sul territorio del Friuli Venezia Giulia si è dimezzato, rispetto a quanto registrato nello stesso periodo del 2023 che vide, invece, un numero record di immigrati provenienti dalla rotta balcanica. Allo stesso tempo, sempre per il 2024, almeno un centinaio sarebbero stati gli arresti di trafficanti di persone da parte della sola Questura di Trieste, seguita dalle Questure di Gorizia e Udine. Sono questi alcuni dei dati emersi oggi, in commissione in Regione, dove si è discusso dei documenti della Sessione europea 2024. Focus, dunque, sulle politiche migratorie e sulla lotta al traffico di migranti per tracciare delle linee guida, in sede regionale, su cui poi indirizzare i lavori futuri della Commissione Ue. Dalla giunta è arrivata la precisazione che il calo dei flussi migratori del 2024 è legato alla sospensione del trattato di Schengen sulla libera circolazione in Europa, resa necessaria, nell'ottobre dello scorso anno, per ragioni di sicurezza internazionale, visto l'aggravarsi della situazione in Medio Oriente. Una sospensione vista con favore dalla Regione, in sintonia con l'iniziativa del Governo italiano. La giunta ha anche approvato un regolamento a sostegno delle Forze dell'ordine incaricate del controllo dei confini e relativo all'acquisto di strumentazioni funzionali a questi compiti.
 Le opposizioni hanno chiesto di portare all'attenzione dell'Ue la richiesta di maggiori risorse finanziarie per garantire accoglienza adeguata a quanti arrivano in Fvg. Perchè è indispensabile -è stato sottolineato- che quanti fanno richiesta di asilo politico non vivano in condizioni di indigenza. Risorse economiche indispensabili, anche per disincentivare l'emigrazione dei giovani dal territorio regionale, la cui percentuale è sempre più alta. Dalla Maggioranza è stata, invece, avanzata la necessità di indirizzare l'Ue affinchè si trovi un accordo tra gli Stati membri che, da una parte, permetta di fare investimenti nei Paesi dove ci sono situazioni critiche al fine di arginare gli ingenti flussi migratori, e dall'altra, acceleri la distribuzione sul territorio nazionale e regionale dei migranti, a garanzia di una politica adeguata di integrazione. (Red/ Dire)