Il Sostituto Commissario Silvio Buttazzoni va in pensione, era il papà dell'indimenticata Giulia
La Polizia di Stato e, in particolare, la Polizia Stradale di Trieste ha salutato con affetto e profonda stima il Sostituto Commissario Silvio Buttazzoni, che ha raggiunto la meritata pensione per sopraggiunti limiti anagrafici. Una figura molto amata in città, sia in divisa sia per il suo impegno civico.
Dalla Scuola di Polizia al comando di Trieste
Arruolato il 1° febbraio 1989, Buttazzoni ha frequentato il 116° corso allievi agenti della Polizia di Stato presso la Scuola Vincenzo Raiola di Trieste. I primi anni li ha trascorsi alla Sottosezione Autostradale di Milano Ovest, per poi tornare nel 1996 nella sua città natale, Trieste, dove ha concluso la carriera come Vice Comandante della Sezione Polizia Stradale.
Un impegno speciale per la sicurezza stradale
Oltre all’attività operativa e istituzionale, Buttazzoni ha sempre riservato un’attenzione straordinaria al mondo dei giovani, portando avanti numerosi incontri e campagne di educazione alla legalità. La sua voce, la sua esperienza e la sua testimonianza hanno lasciato il segno in centinaia di studenti, educandoli al rispetto delle regole e ai pericoli della strada.
Il dolore trasformato in speranza: “Il Sogno di Giulia”
Dopo la tragica perdita della figlia Giulia, scomparsa il 2 dicembre 2016 in un incidente stradale, Silvio e la moglie Roberta hanno fondato l’associazione “Il Sogno di Giulia”, diventata negli anni un punto di riferimento nella promozione della sicurezza stradale. Il suo volto è noto anche grazie a uno spot televisivo commovente, realizzato proprio per sensibilizzare su questi temi.
“Un raggio di luce nella sofferenza”
Commosso e riconoscente il saluto della Polizia: “Silvio ha saputo fare entrare nell’opaca e oscura sofferenza della perdita il raggio di luce della speranza, irradiando centinaia di giovani con la forza della sua testimonianza”.
Con la pensione di Silvio Buttazzoni si chiude una pagina importante per la Polizia Stradale di Trieste, ma resta indelebile il segno che ha lasciato, non solo tra i colleghi, ma anche nel cuore di tanti cittadini e studenti.