Il Consiglio comunale di Monfalcone unito chiede a Fincantieri un nuovo modello produttivo

Il Consiglio comunale di Monfalcone unito chiede a Fincantieri un nuovo modello produttivo

È iniziata con la proiezione di una toccante video-testimonianza la discussione che ha portato il Consiglio comunale di Monfalcone ad approvare all’unanimità una mozione destinata a segnare un punto di svolta nel rapporto tra la città e Fincantieri.
Nel filmato, un operaio di origine straniera — che ha lavorato per lo stabilimento di Panzano — racconta di essere stato minacciato, picchiato e costretto a restituire parte dello stipendio al suo datore di lavoro. Una testimonianza drammatica, introdotta dal consigliere delegato alla Sicurezza ed ex sindaco Anna Maria Cisint, che ha riacceso i riflettori sul tema del caporalato e delle condizioni di lavoro all’interno dell’indotto.

Una mozione approvata all’unanimità
Con 21 voti favorevoli su 21 consiglieri presenti, il Consiglio ha approvato la mozione presentata come prima firmataria dall’on. Anna Maria Cisint, integrata con contributi anche delle opposizioni, a conferma di una condivisione trasversale.
Il documento chiede a Fincantieri l’avvio di un nuovo modello produttivo, più equo e sostenibile, che garantisca maggiore sicurezza, legalità e ricadute positive per il territorio.

Otto i punti centrali della mozione
La mozione individua otto priorità:

  • la revisione del modello produttivo e la riduzione della frammentazione del lavoro;
  • la tutela dei diritti dei lavoratori e della loro sicurezza;
  • la riforma del sistema di appalti e subappalti;
  • il superamento del ricorso a manodopera extracomunitaria a basso costo;
  • l’investimento in formazione e innovazione tecnologica;
  • la promozione della responsabilità sociale d’impresa;
  • il rafforzamento del welfare locale;
  • la lotta contro il caporalato e l’illegalità.

Il Consiglio ha inoltre impegnato la Giunta a sollecitare un confronto diretto e trasparente con Fincantieri, chiedendo anche al Parlamento e al Governo l’abrogazione del decreto sul “Fondo vittime per l’amianto”.

Cisint: “Non un punto d’arrivo, ma l’inizio di una vertenza di dignità”
Abbiamo giocato una partita difficile — ha dichiarato l’on. Cisint — ma abbiamo gettato le basi per un documento che segna un punto di svolta per tutelare il valore del lavoro e dei lavoratori. Tutto il Consiglio ha detto con forza che il sistema produttivo di Fincantieri, per come è strutturato, non può più essere tollerato. La legalità è un valore irrinunciabile: questa mozione non è un punto d’arrivo, ma l’inizio di un percorso che dovrà tradursi in azioni concrete.”

Il sindaco Fasan: “Un segnale di unità e responsabilità”
A margine della seduta, il sindaco Luca Fasan ha espresso soddisfazione per il risultato unanime:
È stato un momento fondamentale per Monfalcone. Con questa mozione, la città si presenta unita nel chiedere rispetto, sicurezza e dignità per chi lavora. È un atto che restituisce valore al mondo del lavoro e all’intera comunità. Sono certo che anche i Cosulich sarebbero orgogliosi di vedere una Monfalcone così: compatta, responsabile e determinata a crescere nel rispetto dei diritti.”

Un documento che segna una svolta
Il voto unanime del Consiglio comunale rappresenta un passaggio storico per Monfalcone, città simbolo dell’industria navale italiana, e una richiesta chiara a Fincantieri: cambiare rotta, per costruire un futuro dove la crescita economica vada di pari passo con la dignità del lavoro.