Gruppo di 25 neonazisti indagati in Italia, c'è anche Fabio Tuiach!
I 25 indagati del gruppo suprematista e neonazista ribattezzato 'Werwolf Division', di cui 12 arrestati dalla Polizia su disposizione del Gip di Bologna, oltre ad essere accusati di aver, a vario titolo, promosso, organizzato e preso parte all'associazione "Werwolf division" che "mirava al sovvertimento dell'attuale ordinamento per l'instaurazione di uno Stato etico ed autoritario incentrato sulla 'razza ariana', con finalita' di terrorismo, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa", si vedono contestata "l'aggravante di aver istigato e comunque coinvolto nell'attivita' illecita minorenni". E' quanto scrive la Procura di Bologna nel decreto che ha dato il via libera stamattina alle perquisizioni in tutta Italia e che costituisce anche avviso di indagine per i 25 soggetti denunciati. I 25 indagati, alcuni dei quali gia' sottoposti a perquisizione dalle Digos di Bologna e Napoli nel maggio 2023, sono di eta' compresa tra 76 e 19 anni. Tra i loro nomi, appare anche quello piu' conosciuto di Fabio Tuiach, ex pugile ed ex consigliere comunale di Trieste che, in passato, ha militato prima nella Lega e poi in Forza nuova.
Gli arrestati sono residenti in varie regioni italiane, ma il centro dell'organizzazione era a Bologna e provincia, dove risiedono i quattro uomini ritenuti, a vario titolo, capi, promotori e organizzatori del progetto criminoso. Due di loro si occupavano, secondo la Procura di Bologna, di organizzare l'attivita' di propaganda, indottrinamento e proselitismo, oltre a raduni, volantinaggi e addestramento, e avrebbero anche istigato gli appartenenti al gruppo a procurarsi armi e compiere azioni violente. Uno di loro si sarebbe pure addestrato con armi detenute illegalmente e avrebbe tenuto contatti con altre formazioni terroriste attive all'estero, anche di matrice islamica. Una terza persona sarebbe stata, invece, addetta all'addestramento e avrebbe istigato a compiere atti violenti, come un attentato al presidente del Consiglio e l'epurazione violenta dei traditori, mentre il quarto uomo si sarebbe dedicato principalmente alla propaganda e alla creazione di canali su cui diffonderla. Tutti gli altri indagati sono ritenuti partecipi delle attivita' del gruppo, ma non avrebbero rivestito ruoli organizzativi o di vertice. Un'altra accusa e' quella di aver propagandato su vari canali - Telegram, siti web e profili social - idee fondate sull'odio razziale ed etnico e di aver istigato a commettere atti di discriminazione e violenza sempre per motivi razziali ed etnici, basati anche sulla minimizzazione e sull'apologia della Shoah. (AGI)Bo3/Tpa