Giovane triestino rischia di perdere 1.500 euro, la truffa del finto acquirente smascherata in extremis

Giovane triestino rischia di perdere 1.500 euro, la truffa del finto acquirente smascherata in extremis

Un giovane triestino ha contattato la nostra redazione per raccontare l'esperienza di un tentativo di truffa che lo ha coinvolto mentre cercava di vendere la sua auto usata su vari marketplace online, come Facebook, Subito.it, e Autoscout. Il suo racconto mette in luce un nuovo metodo di truffa che potrebbe colpire altre persone, soprattutto quelle meno esperte.

L'offerta sospetta: un "rivenditore" interessato all'acquisto

Il giovane spiega di essere stato contattato da un presunto rivenditore di auto di Bologna, interessato all'acquisto della sua vettura. Il truffatore si è mostrato subito disponibile, affermando che il prezzo della macchina andava bene e proponendo di completare il passaggio di proprietà entro due giorni. "Sembrava tutto normale," racconta il giovane, "mi ha chiesto le generalità della macchina e ha parlato subito di pagarmi tramite un prelievo SOS di Intesa Sanpaolo."

Il prelievo SOS: una modalità ambigua

Dopo aver verificato online, il giovane ha trovato informazioni sul servizio prelievo SOS di Intesa Sanpaolo, che permette di prelevare denaro senza l'utilizzo della carta, inviando un codice via SMS. Tuttavia, il sito non fornisce molti dettagli, e ciò ha alimentato la confusione. Il presunto acquirente ha insistito per farlo recare rapidamente a uno sportello bancario, convincendolo che si trattava di un'operazione legittima.

Il sospetto e la scoperta della truffa

Giunto allo sportello, il giovane ha notato che qualcosa non quadrava: "Mi ha fatto inserire la mia carta e un codice, poi mi ha chiesto di inserire il pin e un importo di 500 euro alla volta," spiega. In quel momento, leggendo il messaggio dello sportello, si è reso conto che stava ricaricando la carta prepagata del truffatore, non ricevendo il denaro. "Fortunatamente mi sono accorto in tempo e ho annullato l'operazione," racconta con sollievo.

La reazione del truffatore

Quando il giovane ha confrontato il truffatore, quest'ultimo ha reagito in modo aggressivo, minacciando addirittura di denunciarlo ai carabinieri. "A quel punto ho capito che stava cercando di ingannarmi," afferma. Dopo ulteriori indagini, ha scoperto che questo metodo è usato per ingannare persone meno esperte, sfruttando la velocità e la confusione delle transazioni bancarie.

L'appello del giovane: informare per evitare truffe

Il giovane triestino ha deciso di contattare la redazione di Trieste Cafe per condividere la sua esperienza e avvertire altri potenziali vittime, soprattutto anziani o persone meno esperte in queste dinamiche. "Ho voluto raccontare la mia storia per evitare che altre persone incappino in questa truffa," dice. "Se avessi denunciato alla polizia postale, so che la cosa sarebbe finita nel nulla, per questo è importante informare il più possibile."

La necessità di fare attenzione

Il racconto di questo giovane è un monito per tutti coloro che vendono beni online: la truffa può nascondersi dietro operazioni apparentemente legittime, e i truffatori sono abili nel creare una falsa sensazione di urgenza. Il consiglio è di fare sempre attenzione e verificare ogni dettaglio prima di concludere transazioni finanziarie.

FOTO SEBASTIANO VISINTIN