Gestione dei rischi costieri, l’OGS al centro dell’evento nazionale “Return”: due giorni di scienza e resilienza
La scienza del futuro parla dal mare. È iniziato oggi, 20 ottobre 2025, a Lignano Sabbiadoro, l’importante evento scientifico “Cambiamenti climatici e rischi costieri: un approccio multi-rischio in ambiente urbano”, organizzato dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS, in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli e l’Università di Genova, nell’ambito del progetto PNRR RETURN (“Multi-Risk Science for Resilient Communities under a Changing Climate”).
Due giornate intense dedicate a una sfida globale: proteggere le aree urbane costiere dagli effetti dei cambiamenti climatici, promuovendo soluzioni integrate, partecipative e tecnologicamente avanzate.
Un evento tra scienza, istituzioni e territorio
L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Lignano Sabbiadoro, dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dall’Ordine degli Ingegneri di Udine, rappresenta un crocevia strategico per la ricerca italiana sui rischi naturali e antropici. L’obiettivo è quello di sviluppare strategie multi-rischio in grado di rafforzare la resilienza delle comunità costiere, sempre più esposte a fenomeni estremi.
“Le aree urbane costiere sono sempre più vulnerabili ai rischi naturali, amplificati dagli effetti del cambiamento climatico” – ha dichiarato Antonella Peresan, sismologa del Centro di Ricerche Sismologiche dell’OGS e membro del comitato scientifico dell’evento.
“Con questo incontro vogliamo creare un dialogo tra discipline e competenze, evidenziando il ruolo dei fattori sociali, politici ed economici nella gestione dei rischi. È anche un’occasione per proporre metodologie innovative di scienza partecipata che coinvolgano cittadini, istituzioni e ricercatori nella costruzione di strategie di mitigazione.”
Due giornate tra convegni, dialoghi e workshop
La prima giornata ha ospitato il convegno tecnico “Cambiamenti climatici e rischi costieri in contesti urbani”, durante il quale esperti e accademici hanno approfondito temi come la vulnerabilità sociale e dei beni culturali, la pianificazione multi-rischio, la prevenzione e la dimensione politica delle azioni di mitigazione.
Grande attenzione anche ai momenti di apertura al pubblico, tra cui i “Dialoghi di memorie”, dedicati al ricordo del terremoto del 1976 come simbolico ponte tra Gemona e Lignano, e una Tavola rotonda con esperti e rappresentanti del territorio sul tema della pianificazione urbana multi-rischio nelle aree costiere.
Domani, invece, spazio al Workshop “Multi-risk storyline”, che coinvolgerà stakeholder istituzionali e sociali in tavoli di lavoro interattivi. Un approccio partecipativo che permetterà di costruire strategie integrate di resilienza grazie al confronto diretto tra scienza, amministrazione e cittadinanza.
Il progetto RETURN: la scienza italiana per comunità più resilienti
Il progetto RETURN, finanziato dall’Unione Europea attraverso NextGenerationEU, è un partenariato di ampio respiro che coinvolge 26 partner tra università, enti di ricerca, aziende e istituzioni, con la Federico II di Napoli come capofila.
Il suo obiettivo è ambizioso: rafforzare la ricerca nazionale sui rischi ambientali e promuovere la partecipazione italiana alle grandi iniziative europee e globali.
Avviato nel dicembre 2022, il programma ha già permesso di sviluppare nuove tecniche per il monitoraggio, la previsione e la gestione dei rischi naturali e antropici, fornendo strumenti concreti per affrontare la crescente complessità delle sfide ambientali.
Lignano come laboratorio di resilienza
Con la sua posizione simbolica tra mare e terra, Lignano Sabbiadoro si conferma un luogo ideale per ospitare il dibattito sul futuro delle coste italiane.
La due giorni promossa dall’OGS segna un passo importante verso una cultura della prevenzione condivisa, dove la scienza incontra la società e la ricerca si traduce in strategie reali per proteggere il territorio.