Garlasco, a Quarto Grado la voce dell'amico di Sempio: «Se c’è un’indagine voglio uscirne pulito»
È un passaggio di rara intensità emotiva quello andato in onda durante l’ultima puntata di “Quarto Grado”, il programma di approfondimento di Rete 4 condotto da Gianluigi Nuzzi. A diciotto anni dal delitto di Garlasco, continua a far discutere e a generare nuovi interrogativi il misterioso omicidio di Chiara Poggi. Proprio in questo contesto, Mattia Capra – storico amico di Andrea Sempio e parte del gruppo di amici di Marco Poggi – ha accettato di rompere il silenzio.
L’incontro tra Capra e la troupe di “Quarto Grado” è avvenuto a Garlasco, poche ore prima della messa in onda. Mattia si è detto subito disponibile a raccontare la sua versione dei fatti, senza voler conoscere in anticipo le domande. Un gesto, sottolinea Nuzzi, che riflette la sua apparente trasparenza e la volontà di fare chiarezza.
Capra è uno dei nomi coinvolti nell’incidente probatorio: il suo DNA, come quello di altri amici di Andrea Sempio e Marco Poggi, è stato raccolto per procedere con confronti di esclusione. La sua abitazione è stata oggetto di un sopralluogo da parte dei Carabinieri, e alcuni oggetti sono stati sequestrati – poi restituiti. «Mi tengo alla larga dalle teorie complottiste – ha dichiarato – non esiste un fronte unito che si protegge. Non siamo un gruppo che ha qualcosa da nascondere, ci si vede poco, siamo ancora amici, ma ognuno ha preso la sua strada».
Nel suo racconto, Capra ha rivendicato con fermezza la propria estraneità ai fatti. «Non ho un alibi, l’ho sempre detto. Ma la mia coscienza è pulita. Se c’è un’indagine, voglio uscirne pulito. Non ho paura di nulla», ha spiegato. E sul sospetto di un presunto patto di silenzio tra amici, ha risposto seccamente: «È sbagliato parlare come se fossimo un’unica entità. Io sono io. C’erano occasioni in cui si era in compagnia, e altre in cui no. Basta con questa idea del branco».
Tra i momenti più intensi dell’intervista, la descrizione della cantina dove venne trovato il corpo di Chiara: Capra ha ricordato di esserci entrato solo una volta, a 14 anni, per pesarsi, all’epoca in forte sovrappeso. «Ora faccio il personal trainer, ma allora pesavo 94 chili. Quel momento lo ricordo bene», ha detto.
Pochi i rapporti con Chiara Poggi, definiti “quasi inesistenti”: solo qualche saluto formale, nessuna confidenza, nessuna frequentazione. Capra ha anche escluso con decisione qualsiasi conoscenza di un presunto legame tra Chiara e Andrea Sempio. «Mai sentito nulla. Mai visto Andrea fare commenti su di lei».
Particolarmente netta la presa di posizione sul tema delle droghe, che qualcuno ha ventilato come possibile movente o legame tra alcuni membri del gruppo. «Assolutamente no – ha replicato Capra – ho perso entrambi i miei genitori a causa della droga. Ne sono sempre rimasto lontano». Sul suo legame con Michele Bertani, anche lui coinvolto indirettamente nella vicenda, ha detto: «È stato il mio migliore amico d’infanzia. Ma con Andrea Sempio i rapporti di Michele si erano interrotti già ai tempi delle medie».
L'intervista, andata in onda in prima serata, ha messo in luce non solo l'intreccio di relazioni e sospetti che ruota attorno al caso, ma anche il desiderio di chi – come Mattia Capra – è finito suo malgrado nell’orbita dell’inchiesta e vuole ora soltanto ribadire la propria verità, lontano dai riflettori e dalle insinuazioni. Un tassello in più in una vicenda ancora piena di ombre, che non smette di interrogare l’opinione pubblica.