E4H2: 2 milioni dalla Regione al progetto UniTS per rendere l’idrogeno verde più sicuro e accessibile
L’idrogeno verde si conferma protagonista della transizione energetica in Friuli Venezia Giulia. Con un finanziamento di 2 milioni di euro stanziato dalla Regione, prende il via E4H2 – Efficiency for Hydrogen, progetto promosso dall’Università di Trieste in collaborazione con l’Università di Udine, nell’ambito del bando regionale per le infrastrutture di ricerca sull’idrogeno rinnovabile.
L’iniziativa punta a rendere l’idrogeno una fonte energetica più efficiente, sicura e accessibile, grazie alla creazione di una rete di quattro laboratori distribuiti sul territorio, ognuno dedicato a un punto strategico della filiera: dalla produzione allo stoccaggio, fino all’utilizzo finale.
Obiettivo: migliorare elettrolizzatori, celle a combustibile e sistemi di stoccaggio
I ricercatori lavoreranno al miglioramento delle prestazioni e della durata degli elettrolizzatori, dispositivi fondamentali per ottenere idrogeno verde attraverso l’elettrolisi dell’acqua utilizzando energia rinnovabile.
Saranno inoltre testati sistemi di accumulo innovativi, tra cui:
- Serbatoi criogenici in grado di conservare l’idrogeno allo stato liquido a temperature fino a -252°C
- Soluzioni ad alta pressione per ridurre le perdite di energia in fase di trasporto e stoccaggio
Ampio spazio sarà riservato anche allo sviluppo di celle a combustibile più resistenti ed efficienti, capaci di generare elettricità dall’idrogeno senza emissioni nocive, oltre allo studio di protocolli operativi avanzati per ottimizzare l’intero ciclo.
Un’infrastruttura al servizio della sicurezza e della sostenibilità
“L’infrastruttura – spiega Rodolfo Taccani, docente di Macchine dell’Università di Trieste e referente scientifico del progetto – permetterà di testare dispositivi a più livelli, dai singoli componenti agli impianti pilota, affiancando esperimenti a modelli di simulazione basati anche su intelligenza artificiale.”
I dati raccolti serviranno a ottimizzare la manutenzione, ridurre i costi operativi e aumentare l’impatto ambientale positivo degli impianti. La sicurezza sarà un altro punto centrale: la rete permetterà di analizzare potenziali criticità e sviluppare contromisure per un uso sempre più affidabile dell’idrogeno.
Trieste guida la ricerca sull’idrogeno in FVG
E4H2 rappresenta un tassello importante nella costruzione di una filiera dell’idrogeno rinnovabile in chiave regionale e transfrontaliera, inserendosi nella cornice della North Adriatic Hydrogen Valley, che punta a unire ricerca, impresa e innovazione tra Italia, Slovenia e Croazia.
L’Università di Trieste, oltre a guidare E4H2, è coinvolta come partner anche in altri tre progetti finanziati dalla Regione, con un totale di 3,5 milioni di euro su 11 complessivi. I gruppi di lavoro sono coordinati da Rodolfo Taccani (Dipartimento di Ingegneria e Architettura), Alessandro Baraldi (Fisica) e Lorenzo Bonini (Matematica, Informatica e Geoscienze), confermando l’Ateneo giuliano come leader nella ricerca sull’idrogeno in Friuli Venezia Giulia.