Controlli nei locali della movida triestina: raffica di sanzioni per lavoro nero e igiene alimentare
Nel corso del fine settimana appena trascorso, i Carabinieri della Compagnia di via Hermet, coadiuvati dai militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Trieste (NIL) e dagli specialisti del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Udine, hanno condotto un articolato servizio straordinario di controllo del territorio. Obiettivo: contrastare fenomeni di lavoro sommerso, verificare il rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e garantire la salubrità degli ambienti in cui si somministrano cibi e bevande.
A finire sotto la lente d’ingrandimento, quattro pubblici esercizi, all’interno dei quali sono state riscontrate gravi inadempienze. Tre titolari – un cittadino afgano, un cinese e un’italiana – sono stati sanzionati per un totale di 8.500 euro per la violazione delle misure di sicurezza alimentare, in base all’articolo 6 del D.Lgs. 193/2007. Un caso emblematico di come l’inosservanza delle più elementari norme igienico-sanitarie possa ancora annidarsi nei circuiti della ristorazione urbana.
Nel contempo, i militari hanno sospeso l’attività di un ristorante, dopo aver accertato l’impiego di personale non regolarmente assunto. Al titolare è stata contestata la violazione della Legge 12/2002 sull’impiego di lavoro irregolare, per un ammontare di 4.450 euro di sanzione amministrativa. L’episodio sottolinea l’urgenza di un controllo sempre più serrato sul rispetto dei diritti dei lavoratori, soprattutto nei settori ad alta incidenza di precariato.