Caso Resinovich: criminalista forense, allo studio andatura di Lilly
È sul 'pattern motorio' cioè sul modo in cui camminava Liliana Resinovich che si stanno concentrando gli studi della criminalista Sara Capoccitti, secondo cui non vi è alcuna certezza scientifica che la donna ripresa nelle telecamere di sorveglianza sia la 63enne scomparsa da casa, a Trieste, il 14 dicembre del 2021 e ritrovata senza vita in un boschetto il 5 gennaio.Per la morte della donna, al momento, vi è un solo iscritto nel registro degli indagati: Sebastiano Visintin, marito di Resinovich."Abbiamo costruito un modello digitale dei luoghi, un modello 'navigabile' - spiega Capoccitti a LaPresse - e successivamente è stato reso navigabile con un software. L'obiettivo è capire se davvero la donna ripresa nelle telecamere sia Liliana Resinovich perché nei video della sorveglianza vi sono delle naturali distorsioni. Sono essenzialmente tre i coni visivi e "soprattutto in quello relativo a Piazzale Gioberti non si può essere certi che sia Resinovich perché parliamo appena di una 50ina di pixel" quindi a bassa risoluzione. Per indagare il 'pattern motorio', al momento, la fondatrice del progetto Forensically, insieme con il suo team, stanno comparando altri video di Liliana Resinovich, fatti con "telecamere e a scopo ludico" per esempio quelle del cellulare o di altri device. "Oppure c'è una terza via: chiedere agli inquirenti un segmento del video mentre loro effettuano i rilievi - sottolinea - Ma nel frattempo non è possibile, quindi ci stiamo concentrando sul pattern motorio"
Dalle analisi fin qui condotte, emerge che l’altezza della persona ripresa dalle telecamere di Via Damiano Chiesa risulta essere 156,6 cm a fronte del metro e mezzo di Liliana Resinovich dichiarati dal marito in sede di denuncia di scomparsa. I pantaloni della donna sarebbero di un colore molto più chiaro di quelli rinvenuti addosso al cadavere; la borsa della donna risulta essere di dimensioni più grandi e forma diversa da quella rinvenuta insieme al corpo di Liliana Resinovich; lo scaldacollo nero ben evidenziato nei video delle telecamere non risulta essere stato ritrovato insieme al corpo.Per Capoccitti, inoltre, non si può essere certi che quella sia la 63enne perché i 2/3 del volto sono coperti da mascherina e scaldacollo quindi non è possibile esaminare i parametri biometrici del viso. Del tutto anomalo, inoltre, che Liliana Resinovich sia uscita da casa per andare, come aveva riferito al suo amante, Claudio Sterpin, presso un negozio di telefonia della Wind, senza portare con sé entrambi i suoi cellulari, né i documenti, né il portafogli né le due chiavi necessarie per chiudere entrambe le serrature della porta di casa, in quanto nel mazzo ritrovato ne è presente soltanto una, ma a quanto dichiarato dal marito dice aver trovato entrambe le serrature chiuse a chiave.
Va, inoltre, ricordato che nel corso della telefonata tra Sterpin e Liliana, proprio Claudio Sterpin riferisce che la donna improvvisamente avrebbe interrotto la conversazione in maniera sbrigativa "come se avesse sentito qualcuno entrare nella sua abitazione" alle 8.24. E proprio a quell’ora il cellulare di Sebastiano Visentin aggancia il ripetitore che copre la sua abitazione rimanendo agganciato per quasi 8 minuti. Secondo il percorso da lui dichiarato invece il suo cellulare non avrebbe dovuto agganciare quella cella.Da ultimo un’incongruenza sugli orari: alle 8.38 il cellulare di Liliana rileva tramite un’app fitness, che lo stesso si è spostato di 7,92 mt pari a 11 passi. (LaPresse) - CRO FVG lpr/pna