Basovizza imbrattata: sfregio ignobile alla storia e alle vittime delle foibe
Nella notte tra venerdì 7 e sabato 8 febbraio, un atto di puro vandalismo ha colpito uno dei luoghi simbolo della memoria storica italiana: la Foiba di Basovizza. Scritte provocatorie e offensive in vernice rossa, tra cui “Smrt fašizmu, svoboda narodom” (Morte al fascismo, libertà ai popoli) e “Trst je naš” (Trieste è nostra), sono comparse sul piazzale antistante il monumento, a poche ore dal Giorno del Ricordo, che si celebra il 10 febbraio per commemorare le vittime delle foibe.
Un gesto vigliacco e inaccettabile, che colpisce non solo un simbolo della storia italiana, ma anche la dignità di chi ancora oggi lotta per mantenere viva la memoria di una tragedia che ha segnato profondamente il nostro Paese. Sfregiare un luogo di dolore e raccoglimento significa calpestare la storia, mancare di rispetto alle vittime e alle loro famiglie, e alimentare tensioni che la memoria dovrebbe invece contribuire a superare.
Un attacco ignobile alla storia collettiva
Il significato delle scritte, chiaramente provocatorio, non può essere ridotto a una semplice bravata. Si tratta di un’offesa deliberata, che punta a riaprire ferite mai completamente rimarginate, trasformando la memoria in un campo di battaglia ideologico. L’uso di slogan storici e il richiamo a simboli divisivi dimostrano un intento preciso: negare il valore universale del ricordo e della riconciliazione.
Indagini in corso per individuare i responsabili
Le forze dell’ordine, intervenute sul posto per i rilievi, hanno già avviato le indagini, analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza per risalire agli autori del gesto. L’obiettivo è fare piena luce su un atto che non può e non deve rimanere impunito. Colpire un monumento come la Foiba di Basovizza non è solo vandalismo: è un attacco diretto alla coscienza collettiva e al rispetto delle vittime.
Un appello alla memoria e alla responsabilità
Questo episodio ci ricorda quanto sia fragile la memoria se non viene difesa con fermezza e determinazione. Non possiamo permettere che l’odio e l’ignoranza prevalgano sul rispetto per la storia. La Foiba di Basovizza non è solo un luogo fisico: è un simbolo di dolore, di perdita e di ricordo. Ogni scritta, ogni gesto di disprezzo, è un colpo inferto non solo alle pietre, ma alla dignità di chi crede nella memoria come strumento di crescita e consapevolezza.
Oggi più che mai, serve un impegno comune per ribadire che la storia non si cancella e la memoria non si sporca con una bomboletta di vernice.
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