Giuseppe Marino, allenatore Triestina: “Squadra di uomini veri, unita più che mai. Trieste nel cuore” (VIDEO)
In diretta dalla Terrazza FotoMauro – Trieste Cafe, nel cuore del Villaggio Barcolana, è intervenuto Giuseppe Marino, allenatore della Triestina Calcio, protagonista di una stagione straordinaria che sta emozionando i tifosi e tutta la città.
Sotto il sole di ottobre e in un clima di grande entusiasmo, Marino ha parlato della forza del gruppo, delle sfide affrontate e del legame profondo con Trieste, città che lo ha accolto con affetto e nella quale si è ormai perfettamente integrato.
“Abbiamo affrontato tante difficoltà, ma il gruppo ha reagito da uomini veri. Queste situazioni ci uniscono, ci danno forza e ci fanno crescere.”
Il tecnico ha voluto sottolineare quanto sia importante il lavoro quotidiano, anche in un campionato iniziato con una pesante penalizzazione:
“Nessuno nella storia del calcio aveva mai iniziato a -20. Ma non ci siamo arresi, anzi: ci siamo isolati dalle pressioni e abbiamo deciso di guardare solo al nostro percorso, alla nostra classifica reale, quella dei punti guadagnati sul campo.”
Un approccio lucido e determinato, che sta già portando risultati concreti:
“Ogni partita è come mettere una moneta in un salvadanaio. Alla fine, quando lo romperemo, speriamo di trovare dentro la nostra salvezza. È il nostro obiettivo e vogliamo raggiungerlo tutti insieme.”
Marino ha poi ringraziato la società e i tifosi per la fiducia e il sostegno costante:
“La società ci mette tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Noi ci mettiamo cuore, sacrificio e sudore per onorare la maglia. Ora speriamo che sempre più triestini tornino allo stadio, perché il loro calore può essere il nostro dodicesimo uomo in campo.”
Il tecnico ha anche raccontato il suo rapporto con la città e il mare, rivelando un lato più personale:
“Amo Trieste, mi piace camminare sul lungomare per riflettere dopo le partite. Questa città mi ha conquistato dal primo giorno e vorrei restarci a lungo. La vela? Non l’ho mai provata, ma mi affascina: è uno sport che insegna pazienza, rispetto e libertà.”
Infine, un sorriso per una curiosità tutta triestina:
“La bora? Non mi ha spaventato. Dopo un -20 di penalità, niente può più impressionarmi!”
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