Romano a Trieste: "Città piena di problemi considerando i pochi abitanti che la abitano"

Romano a Trieste: "Città piena di problemi considerando i pochi abitanti che la abitano"

"Buongiorno, sono romano e vivo da qualche anno a Trieste. Ho trovato una città piena di problemi considerando i pochi abitanti che la abitano". Così inizia la lettera di un nostro lettore, romano di origine, che ha deciso di condividere le sue riflessioni sulla città che lo ha accolto da qualche anno. Il suo giudizio su Trieste, purtroppo, non è dei più lusinghieri.

"Marciapiedi dissestati e puzzolenti", riferisce il lettore, descrivendo le condizioni di alcune vie cittadine, con un'attenzione particolare alla scarsa manutenzione degli spazi pubblici. Tuttavia, fa notare che la situazione migliora nel cuore del centro storico, come in piazza dell'Unità, dove la città si mostra sotto la sua veste migliore.

Il lettore lamenta anche personale alla vendita, camerieri e uffici spesso estremamente ignoranti, segnalando un atteggiamento che percepisce come poco professionale da parte di chi lavora a contatto con il pubblico. Una critica che si estende anche alla raccolta differenziata, che secondo lui lascia molti dubbi, in particolare riguardo alla gestione dei rifiuti speciali come i medicinali.

Non mancano considerazioni sui prezzi spesso fuori controllo e su una movida selvaggia, elementi che contribuiscono a dare un'immagine poco positiva della città.

Infine, una riflessione sul tema dell'integrazione e del razzismo. Quando il nostro lettore pone domande su alcuni problemi locali, la risposta che riceve più frequentemente è che sia "colpa degli extracomunitari", un atteggiamento che lui definisce come razzismo e che lo ha profondamente deluso.

In conclusione, la lettera si chiude con un'amara considerazione: "Il tutto molto deludente". Un giudizio severo che invita a riflettere su come la percezione della vita in una città possa essere influenzata non solo dalle sue bellezze e peculiarità, ma anche dalle esperienze quotidiane e dai rapporti con le persone che la abitano.

foto sebastiano Visintin