Presidio post risse in Barriera, triestina propone il caffè sospeso per le Forze dell'ordine al freddo

Presidio post risse in Barriera, triestina propone il caffè sospeso per le Forze dell'ordine al freddo

Una cittadina di Trieste ha avanzato una proposta semplice ma significativa per mostrare vicinanza e rispetto nei confronti delle forze dell'ordine impegnate in largo Barriera, spesso sotto pressione e al freddo durante i turni di servizio.

“Propongo di lasciare un caffè sospeso per i carabinieri e i poliziotti di pattuglia,” afferma la triestina, sottolineando l’importanza di un gesto simbolico per dimostrare che “il popolo onesto è vicino e solidale con le forze dell’ordine”.

Il contesto: sicurezza in largo Barriera e i fatti di Milano

La proposta nasce in un momento di tensione, a seguito degli episodi di rissa verificatisi recentemente in Largo Barriera, una zona che richiede una presenza costante delle forze dell’ordine per garantire sicurezza e tranquillità.

La cittadina collega la sua proposta anche a un caso nazionale, quello della tragica morte di Ramy, il giovane deceduto a Milano durante un inseguimento avvenuto dopo che, insieme a un amico, non aveva rispettato uno stop imposto dai carabinieri.

“La morte mi sembra del tutto accidentale, ma sarà l’inchiesta a fare chiarezza,” sottolinea, riferendosi alle indagini che vedono coinvolto un carabiniere alla guida della vettura inseguitrice. “Non dobbiamo dimenticare che il lavoro delle forze dell’ordine è cruciale per la sicurezza di tutti, anche quando le circostanze sono difficili.”

Un gesto simbolico per la comunità

Il caffè sospeso, un'antica tradizione di solidarietà nata a Napoli, viene qui reinterpretato come un modo per ringraziare coloro che lavorano ogni giorno per garantire sicurezza e ordine pubblico, spesso affrontando critiche e incomprensioni.

“Non è solo una questione di offrire un caffè caldo,” spiega la triestina. “È un segno di riconoscenza per chi, anche a costo di rischi personali, è al servizio della collettività.”