L’ ortodossia Greci-Bulgari-Serbi- Russi / Costantinopoli: i 2 scismi dal 863/7 al 1054
Pubblichiamo da Sergio Lorenzutti
Nel 1054 MICHELE I° CERULARIO Imperatore del Sacro Romano Impero d’Oriente prese posizione contro la Chiesa Cristiana di Roma impugnando quanto convenuto nel Concilio di Toledo del 1.000 che sanciva l’eguaglianza tra le 3 Persone della SS Trinità e che tra l’altro vietava il matrimonio ai sacerdoti.
Dalla traduzione esatta ancor oggi seguita “ Il PADRE “ viene prima, ovvero per primo da cui discende il FIGLIOLO e non il FIGLIO. Quindi ci sarebbe in qualche modo una “sudditanza”, una “subordinazione” del Figlio al Padre. Gesù siede alla destra del Padre, Gesù invoca il Padre: come Tu mi hai mandato così io mando loro, ecc…Nei Vangeli ci sono tante volte queste ripetizioni in cui il Padre ”primeggia”.
Ma la prima scissione scismatica avvenne già nel 863 e durò 4 anni fino al 867. E’ chiamata foziana da FOZIOche da laico venne fatto Vescovo in una settimana. Subentrò al Patriarca di Costantinopoli Ignazio I. L’imperatore Michele III invitò il Papa Nicolò I ad inviare una commissione di studio delle icone per approfondirne il significato e l’uso. Qui si inseriscono i Bulgari il cui Kahn si era convertito a Costantinopoli ma chiedevano un loro Patriarca. Fozio si scatena contro questa richiesta ed il Kahn chiede a Roma di mandargli una commissione di preti latini i quali aggiungeranno al Credo di Nicea la parola FILIOQUE che farà inbufalire Fozio. Il quale però non se la prese con Roma perché il papato aveva già accettato il Filioque nel Credo. Se la prese con i “ciarlatani” mandati in Bulgaria. Fozio convocò a Costantinopoli in Sinodo i Patriarchi di Alessandria, Antiochia e Gerusalemme nel 867 quando tutti assieme dichiararono scismatico il Papa romano per aver aggiunto “FILIOQUE” al Credo niceno. Boris Kahn della Bulgaria scrisse 115 domande sul cristianesimo al Papa Nicolo’ I° che gli rispose ma gli negò la nomina a Vescovo della Bulgaria di un certo Formoso.
Boris indispettito passa sotto Costantinopoli e con il IV Concilio di Costantinopoli gli venne concesso lo status di Bulgaria autocefala e tanti saluti a Roma ed alla supremazia del papato.
Il Papa muore in quell’anno 867 e tutto finisce senza seguito. Poco dopo muore Michele III e gli succede Basilio I che destituisce Fozio. Pare un “ritorna a casa Lessi (lassie) tutto è perdonato” perché le due parti si riconciliano e lo scisma cade.
Qui si inserisce l’incipit di questa parte ovvero Michel Cerulario che nel 1054 impugna il Concilio di Toledo per affermare il Filioque invece che il Figlio come seconda persona della Trinità.
Nel 1369 l’Imperatore di Bisanzio Giovanni V° Paleologo abiurò il scisma d’ Oriente davanti al Papa Urbano V° appositamente tornato da Avignone. Quindi riconosce il Figlio e così il Filioque venne levato dalla liturgia e dal catechismo.
Questo fatto storico però non ebbe seguito pratico alcuno data la lontananza di Bisanzio e della Russia, Balcani compresi. L’abiura ebbe luogo in una delle più antiche chiese di Roma adiacente al Vaticano odierno nella chiesa di Santa Maria in Saxsia o Sassia. Il nome deriva dai costruttori Sassoni provenienti dalla regno di WESSEX che la edificarono tra il 726/8. Il loro Re che li aveva mandati a Roma per questa bisogna era il Re INE.
Dopo vari incendi e crolli nel 1545 l’edificio venne ricostruito da Giovanni Sangallo e venne inaugurata dal Vescovo di Pienza Silvio Enea Piccolomini futuro Papa Pio II°, già Vescovo di Tergeste/Trieste. Fin dall’ inizio aveva funzione anche di ospitale e alloggio per i diseredati e l’infanzia abbandonata.
Recentemente nel 1991 diventa sede cardinalizia e nel ’94 il cardinal Ruini la dedica alla Divina Misericordia ed alla Santa Polacca Suor Giustina, quella del quadro di Cristo con l’arcobaleno che gli esce dal cuore.
Ritorniamo a noi:
1442 – Concilio di Firenze durante il quale dopo 2 anni di tira para e molla si ratificherà l’unione delle 2 chiese, quella di Roma e quella d’Oriente. Lo scisma è cancellato, tutti devono credere nell’eguaglianza delle 3 Persone della SS Trinità. In quel Concilio avvenne il fatto memorabile che donò alle donne l’anima. Infatti la grande discussione teologica del secolo era se le donne avessero o no un’anima come gli uomini. Per 2 palline di differenza passò l’anima alle donne. Così almeno si dice negli ambienti ecclesiastici.
Da sempre la Messa Ortodossa è valida come la nostra perché i loro vescovi erano vescovi “cattolici” ovvero cristiano romani e quindi avevano il Carisma vescovile e pertanto i preti da loro consacrati ricevevano lo S.S. da dei veri vescovi e così avanti nei secoli. Oggi possiamo dire che quasi il 100% se non proprio il 100% dei preti ortodossi sono veri preti della chiesa cattolica romana, apostolica cioè universale.
Tutt’altra cosa va detta per i protestanti. In alcuni casi dei vescovi cristiano-romani hanno consacrato preti protestanti che erano cattolici a tutti gli effetti e a loro volta se divenuti vescovi avrebbero continuato il passaggio del carisma ed ancor oggi si suppone ragionevolmente che ci possano essere preti protestanti, evangelici che sono dei veri preti cattolici romani. Ma in questo caso è estremamente difficile se non impossibile ricostruire il passato di ogni ordinato prete e vescovo fino a risalire a Lutero o a Carlo VIII d’Inghilterra..
1. - Gli Ortodossi non credono giustamente nel Purgatorio come luogo temporale, perché lo spurgamento avverrà istantaneamente alla presenza di Dio. D’altra parte di là non c’è tempo né spazio e allora dove lo mettiamo sto Purgatorio? La teologia attuale è propensa a questa visione come quanto da sempre sostenuto nella Chiesa Ortodossa e dai padri orientali della Chiesa. Ma invece c’è un tempo di mezzo, così chiamato, di cui S. Paolo ne accenna in almeno 5 sue lettere ma sempre senza spiegare compiutamente di cosa intende. Forse perché non necessario alla comune comprensione o forse anche perché all’epoca queste cose erano patrimonio comune, andate perdute nei secoli con divieti e recentemente con tutte le macchine alle quali demandiamo il nostro agire e pensare che ci distolgono dalle cose vere ma non visibili. Infine gli orientali, i buddisti e oggi massimamente i tibetani credono in questo tempo di mezzo che sta tra la nostra morte e la resurrezione dei corpi.
San Paolo tratta di sfuggita questo argomento tinteggiandolo come quello che noi potremmo definire come “luogo di mezzo” tra la morte fisica e la resurrezione del corpo. Non spiega mai cosa intende con questa apertura sull’aldillà esistente quasi come un interregno spirituale. Un dire per non dire che ci porta a quella ignota e forse anche un pochino nota zona definita come “preternaturale” che sta nel mezzo del naturale e dello spirituale vero e proprio.
2. Gli Ortodossi si segnano con la croce da destra a sinistra, al nostro opposto oppure siamo noi che la facciamo all’opposto? In alto sulla testa dicono PADRE, sulla spalla DESTRA dicono FIGLIOLO e sulla spalla sinistra S.S. – in bassa non dicono nulla.
3, nel farlo usano unire 3 dita come simbolo della Trinità. Le dita sono unite in UNA mano che è parte di un unico braccio che fa parte di un unico corpo. In questo modo dimostrano che la Trinità è UNA ma DISTINTA come lo sono le dita che sono distinte ma non divise o separate dalla mano e quindi dal braccio e quindi dal corpo. Così scrive anche S.Paolo.
4. i loro preti devono sposarsi o farsi frati con il voto della castità. Solo i preti “scelti” che tendono alla carriera ecclesiastica, cioè diventare vescovo, devono seguire il celibato obbligatoriamente.
5. seguono una procedura ed un rito particolare per ricevere la comunione, ma recentemente hanno allentato le misure ed i dettami restrittivi in questo campo.
6. non credono nel dogma dell’immacolata concezione ed assunzione al cielo di Maria perchè annunciato nel 1854 nel Concilio Vaticano di Roma. Ma credono nella sua immacolata concezione ed assunzione per motivi religiosi. Cioè si crede nel fatto ma non nel dogma che lo proclama.
Con l’incontro del Patriarca Atenagora con Paolo VI, grazie al lavoro preparatorio di Chiara Lubich fondatrice del Movimento dei Focolari, le 2 religioni si sono riappacificate ed entrate in un profondo dialogo con l’affermazione di Atenagora sulla primarietà del papato di Roma nella persona di Papa Paolo VI.
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