Giornalismo e intelligenza artificiale: la Figec Cisal FVG lancia l’allarme e chiede regole chiare
La rapida evoluzione dell’intelligenza artificiale nel mondo dell’informazione solleva interrogativi profondi e urgenti. È quanto denuncia la Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione (Figec), federata Cisal, attraverso un intervento del giornalista Andrea Bulgarelli, coordinatore della Figec Cisal Friuli Venezia Giulia.
“Non è una crociata contro l’innovazione – spiega Bulgarelli – ma una richiesta di regole chiare per tutelare il giornalismo, la democrazia e il diritto d’autore”.
IA nei telegiornali e nei quotidiani? “Senza regole si distrugge la professione”
Le preoccupazioni nascono dalle recenti sperimentazioni di quotidiani, radiogiornali e telegiornali interamente prodotti con intelligenza artificiale, senza alcuna certificazione di neutralità né dichiarazione di responsabilità.
“Si rischia di trasformare il giornalismo in carne da macello – denuncia Bulgarelli –. Non si può accettare che testi generati da algoritmi vengano pubblicati senza neppure citarne la fonte o garantirne l’imparzialità”.
Un paragone provocatorio evidenzia il paradosso:
“Chi ha copiato la tesi di laurea con il copia-incolla è stato sanzionato. Ma chi copia contenuti online con l’IA oggi viene applaudito?”.
La pirateria digitale e il furto del diritto d’autore
Altro tema caldo sollevato da Figec è quello della diffusione pirata dei giornali in PDF tramite app di messaggistica, una pratica che danneggia editori, giornalisti e lettori onesti.
“È inaccettabile che queste piattaforme non siano obbligate a bloccare la circolazione di copie illegali. Perché i social non attivano algoritmi di controllo anche per questo furto?”
Carta di Trieste e ruolo della cultura etica nell’uso dell’IA
Nel dibattito entra anche la Carta di Trieste sull’Intelligenza artificiale, redatta da professionisti di varie discipline coordinati dall’Associazione Studium Fidei, come proposta per una regolamentazione etica e giuridica dell’uso dell’IA.
“L’umanesimo deve restare al centro della tecnologia – aggiunge Bulgarelli –. L’IA può essere un alleato, ma non deve sostituire i giornalisti, né ignorare le norme deontologiche.”
Innovare sì, ma con regole scritte
La posizione di Figec Cisal è chiara: innovare è giusto, ma solo all’interno di un quadro normativo chiaro, che tuteli chi informa e chi viene informato. La libertà di stampa, pilastro della democrazia, passa anche da qui.