Commerciante triestino su proposta ampliare il villaggio di Natale: "Concorrenza sleale per noi"

Commerciante triestino su proposta ampliare il villaggio di Natale: "Concorrenza sleale per noi"

In risposta alla proposta di ampliare il villaggio di Natale fino a piazza Venezia, coinvolgendo un maggior numero di esercizi commerciali, un commerciante triestino ha espresso forti critiche riguardo a questo progetto, definendolo una minaccia alla sopravvivenza dei negozi del centro. La segnalazione, raccolta su Trieste Cafe, evidenzia il malcontento diffuso tra i commercianti che temono che l’iniziativa possa danneggiare le loro attività.

"Già ci dobbiamo sorbire le sagre di paese": l'accusa alle bancarelle

Il commerciante in questione lamenta la presenza di bancarelle e stand che, soprattutto nel mese di dicembre, portano una concorrenza sleale ai negozi locali. "Ma chi è quel genio che vuole ampliare il villaggio di Natale?", afferma con sarcasmo, aggiungendo che durante le festività natalizie, queste bancarelle vendono prodotti a prezzi competitivi, spesso senza sostenere le stesse spese dei negozi fisici, come affitti, tasse e contributi per i dipendenti.

L'accusa di favoritismi per gli operatori stranieri

Un altro aspetto sottolineato è la percezione che alcuni operatori stranieri, che partecipano alle fiere e ai mercatini, possano beneficiare di un regime fiscale agevolato, con esenzioni nei primi anni di attività. Questo, secondo il commerciante, rappresenta un trattamento di favore rispetto agli esercenti locali, che si trovano a pagare tasse e contributi tutto l’anno.

La critica alla giunta e l'appello al voto

In conclusione, il commerciante esprime una dura critica nei confronti della giunta comunale, auspicando che il prossimo voto porti a un cambio di rotta che possa tenere in maggiore considerazione le esigenze dei negozianti triestini. “Noi commercianti del centro ci ricorderemo… grazie” è il commento finale, che sottolinea il malcontento crescente di chi gestisce un’attività nel cuore della città e si sente penalizzato dalla concorrenza temporanea e itinerante dei mercatini.