Sicurezza, immigrazione e radicalizzazione: da Monfalcone parte la “rivoluzione” annunciata dalla Lega
Dopo la presentazione ufficiale avvenuta a Roma, la Lega è tornata in piazza della Repubblica a Monfalcone con l’onorevole Anna Cisint per illustrare le novità del nuovo pacchetto legislativo in materia di sicurezza, immigrazione e lotta alla radicalizzazione. L’on. Cisint ha descritto l’iniziativa come una «vera e propria rivoluzione» del sistema, specificando che il progetto in molti suoi aspetti nasce proprio dalla città giuliana, che a suo dire tutta Italia deve ringraziare «per la battaglia che ha portato avanti per la legalità».
Stretta sui ricongiungimenti e l'introduzione del permesso a punti
Uno dei pilastri della riforma è la nuova stretta sui ricongiungimenti familiari. L’onorevole Cisint ha chiarito che, dopo il primo giro di vite ottenuto lo scorso anno — che aveva aggiunto ai requisiti già in essere la residenza in Italia da due anni e l’idoneità alloggiativa — le nuove norme vedranno ridursi la platea di chi può essere ricongiunto e, in aggiunta, raddoppieranno il reddito necessario per procedere. A questo si affianca l'introduzione di un permesso di soggiorno a punti, ideato per garantire una verifica «continua e costante» del grado di aderenza ai valori nazionali, del rispetto delle leggi e del livello di integrazione dell’extracomunitario. La perdita del permesso di soggiorno sarà la conseguenza per chi non dovesse superare tale verifica. Sul fronte della lotta alla radicalizzazione, è stato inoltre avviato un osservatorio politico per la predisposizione di nuove norme. A tal proposito, l’onorevole ha ricordato come alcune di queste siano già pronte e depositate in Parlamento da tempo, come la proposta sul divieto di utilizzo del velo integrale in luoghi pubblici, per la quale «basta calendarizzarla in Parlamento e votarla».
Maggiore tutela dei centri storici e regole per il commercio
È intervenuto anche Antonio Calligaris, che ha esposto le novità presenti nel Testo unico sul commercio e turismo, di recente approvazione in Consiglio regionale, il quale prevede un’azione fondamentale di supporto ai negozi di vicinato. In tale contesto, la Lega ha chiesto un maggior controllo e una forte tutela dei centri storici a causa del rischio di creare «delle zone ghetto» e il proliferare di attività e negozi etnici che ne «snaturano il tessuto socio-economico». Calligaris ha poi illustrato le nuove facoltà dei sindaci che potranno ora stabilire criteri e prerequisiti per il rilascio delle autorizzazioni per l’apertura di attività di somministrazione di cibi e bevande. Per quanto riguarda specificamente i negozi etnici, è stata recepita una norma nazionale che stabilisce che nei centri storici l’apertura di nuove attività può essere limitata per la salvaguardia del decoro urbano e per le caratteristiche speciali di questi luoghi.
Luca Fasan: proposte che partono dal caso Monfalcone
A chiudere gli interventi è stato il sindaco Luca Fasan, il quale ha rimarcato l'utilità delle «Norme utili per portare avanti la tutela della città». Il sindaco ha voluto sottolineare che il problema che si manifesta a Monfalcone «è e sarà un problema di tutti i territori, come già se ne stanno accorgendo i sindaci vicini». Per questo si è detto «orgoglioso che, senza mollare mai, queste nuove proposte di norma partano proprio dal caso Monfalcone» rendendo necessari nuovi strumenti normativi.