Porto di Trieste ostaggio della politica: la CGIL denuncia lo stallo sulle nomine
L’ attuale situazione di stallo venutasi a generare a Trieste in relazione alla nomina del Presidente dell’ Autorità di Sistema Portuale (AdSP) induce la NCCdL CGIL di Trieste e la FILT CGIL FVG ad una riflessione congiunta ed ad esprimere un giudizio chiaro in merito. La regolamentazione e lo sviluppo delle infrastrutture portuali e le AdSP sono state introdotte con la Legge 84/94 sul riordino della normativa portuale, ma il loro numero e i loro compiti sono stati successivamente modificati con il Decreto Legislativo 169/2016, il così detto correttivo porti che ha riorganizzato la governance dei medesimi. Queste autorità sono cruciali per coordinare le politiche e gli investimenti nei porti italiani, favorendo la competitività e lo sviluppo del settore marittimo.
Da questo punto di vista lo stallo attualo sulle nomine relative alle varie Presidenze delle AdSP sta riproponendo un film già visto nel passato che, ci riporta alle logiche di “ lottizzazione “ proprio in un momento cruciale, sia per gli investimenti rilevanti e presenti relativi al PNRR ( si pensi all’estensione del molo VII già cantierato e gli ingenti stanziamenti per il molo VIII oltre che gli investimenti per la stazione ferroviaria della nuova Servola ecc … ) , sia per la situazione geopolitica ( Via della Seta, Via del Cotone Dazi Americani, rilancio del porto franco internazionale di Trieste e possibilità di insediamento di nuove realtà produttive nell’area) delineando una situazione dai contorni preoccupanti.
Quanto sopra indebolisce il potere decisionale delle Autorità stessa in quanto i poteri di un commissario risultano di gran lunga inferiori a quelli di un presidente in carica , parimenti vi è la questone connessa al Segretario Generale che, come previsto dalla Legge 84/94 dovrebbe essere prerogativa del presidente e propedeutca ad una gestone autorevole e competente.. Per noi il tema più importante è quello dello sviluppo del Porto e di conseguenza del tema lavoro, di quello buono che, si è creato negli ultimi anni grazie alle buone gestioni da parte del presidente D’ Agostino e dal Segretario Sommariva.
Una sana portualità dunque in cui il lavoro stabile e giustamente pagato ha creato così nel tempo pace sociale, sviluppo, stabilità e continuità lavorativa nel porto di Trieste. Tutto ciò è stato possibile perché dopo moltssimi anni il lavoro portuale è stato messo al centro delle politche di sviluppo del porto e il medesimo ne ha tratto oggettivamente giovamento, proprio come l’ intera città.
E’ per questo motivo che la FILT CGIL FVG congiuntamente alla NCCdL CGIL di Trieste auspicano uno sblocco delle nomine e una continuità di “ visione “ ai vertici del porto di Trieste, perché l’ unica logica possibile per noi è legata alla competenza dei manager pubblici e alla continuazione nel lavoro svolto quale elemento imprescindibile per il prioritario sviluppo della città di Trieste e del suo porto .