Mercoledì il summit di Azione: turismo o sviluppo? Il Porto Vecchio al bivio
Il futuro del Porto Vecchio torna al centro del dibattito pubblico. Sarà infatti dedicato proprio alla rigenerazione di quest'area strategica l'incontro organizzato da Azione Trieste, in programma mercoledì 18 giugno alle ore 18.30 presso la Sala StudioErre Unicusano, in via Fabio Severo 14b.
L’appuntamento — dal titolo emblematico «Turismo o terziario? Porto Vecchio tra rischi e opportunità» — nasce dalla volontà di affrontare con realismo le prospettive di rilancio dell’ex scalo portuale. Una sfida cruciale per il futuro economico e sociale della città.
Un’opportunità che può trasformarsi in rischio
«Molto si è parlato di Porto Vecchio come volano per Trieste – sottolinea Daniela Rossetti, segretaria di Azione Trieste – ma serve una visione chiara. Se mal gestito, il turismo può finire per penalizzare la qualità della vita dei cittadini. Al contrario, esistono ancora ampi margini per uno sviluppo terziario avanzato, come già accaduto in passato con il rafforzamento del polo assicurativo cittadino.»
L’incontro vedrà confrontarsi voci esperte provenienti da più ambiti:
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Vincenzo Zappino, esperto di politiche pubbliche per il turismo e la cultura;
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Federica Sabbati, componente del direttivo nazionale di Azione;
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Giuseppe Razza, presidente di Sustainable Financing.
Un Porto Vecchio modello europeo
A conferma della necessità di un approccio equilibrato, Zappino evidenzia come «la riqualificazione del Porto Vecchio rappresenti un’occasione unica per creare un ecosistema urbano e turistico integrato, capace di coniugare sostenibilità, qualità della vita e inclusione sociale. Il turismo non deve essere un fine, ma una leva per rigenerare la città.»
Sulla stessa linea Federica Sabbati, che guarda all’Europa come fonte d’ispirazione: «Marsiglia, Amburgo, Bruxelles, Bordeaux: le esperienze di rigenerazione urbana sono molteplici. Trieste può cogliere l’opportunità di costruire un modello virtuoso che valorizzi il territorio e migliori la qualità della vita dei triestini.»
Un ruolo internazionale ancora da sfruttare
A dare un ulteriore spunto di riflessione è l’intervento di Giuseppe Razza, che richiama la vocazione geopolitica di Trieste: «La nostra città è una cerniera naturale tra Occidente e Oriente. Il Porto Vecchio potrebbe diventare sede di importanti organismi internazionali, capaci di generare uno sviluppo di qualità, non semplicemente numerico e invasivo.»
Azione Trieste lancia così un nuovo appello alla città e alle istituzioni: il Porto Vecchio deve diventare occasione di crescita intelligente e sostenibile, evitando derive speculative e proteggendo il tessuto sociale ed economico della comunità.