Forza Nuova Fvg: “Evitiamo nuovi disastri ripopolando montagne e mettendo in sicurezza territorio”

Forza Nuova Fvg: “Evitiamo nuovi disastri ripopolando montagne e mettendo in sicurezza territorio”

Un attacco frontale alla politica nazionale e regionale, accusata di aver progressivamente indebolito il legame con il territorio e di aver favorito un “falso progresso” che avrebbe portato allo spopolamento delle aree rurali, all’abbandono delle montagne e alla perdita delle attività di cura del territorio.

È la posizione di Gloria Callarelli, responsabile di Forza Nuova Friuli Venezia Giulia, che interviene dopo gli eventi ambientali che in questi giorni stanno colpendo il Goriziano.

“Vecchie politiche ecologiste hanno reso la natura intoccabile”

Callarelli punta il dito contro entrambi gli schieramenti politici, centrosinistra e centrodestra, accusandoli di aver sostenuto negli anni politiche di transizione ecologica che, a suo dire, avrebbero impedito interventi necessari a tutela dell’ambiente e della sicurezza.

Secondo la rappresentante di Forza Nuova, lasciare il territorio senza gestione attiva significa esporsi a rischi sempre più frequenti, soprattutto in zone rurali e montane dove la manutenzione è fondamentale per prevenire dissesti idrogeologici.

Agricoltura in difficoltà e montagne abbandonate

Callarelli denuncia un fenomeno che, a suo dire, sta diventando strutturale:

– agricoltura sempre più fragile

– montagne prive di manutenzione

– fossi, canali e zone boschive non più curate

– infestanti che proliferano

– terreni non messi in sicurezza

Una situazione che, secondo Forza Nuova, non sarebbe frutto del caso, bensì dell’“assenza della figura fondamentale dello Stato padre”, che dovrebbe vigilare, proteggere e valorizzare il territorio.

“Già ai tempi dell’Emilia Romagna l’avevamo detto”

Callarelli ricorda che il movimento aveva già sollevato critiche simili in occasione delle alluvioni che avevano colpito l’Emilia Romagna, lamentando una scarsa attenzione al ripristino degli argini e alla gestione delle acque.

Oggi, dopo i disastri nel Goriziano, ribadisce la necessità di:

– ripopolare le montagne

– mettere in sicurezza gli argini

– creare bacini artificiali dove necessario

– contrasto all’incuria

Un appello affinché si torni a una politica “vicina alla terra” e capace di prevenire anziché intervenire solo dopo i disastri.