Carlo Turchetto (Azione Trieste) "Divieto cellulari a scuola? Tema marginale, servono riforme vere"

Carlo Turchetto (Azione Trieste) "Divieto cellulari a scuola? Tema marginale, servono riforme vere"

Trieste torna a far sentire la sua voce nel dibattito nazionale sull'istruzione. A intervenire con un commento diretto e molto chiaro è il giovane triestino Carlo Turchetto, che sui social ha espresso il proprio punto di vista sulla recente circolare firmata dal ministro Giuseppe Valditara che introduce il divieto di utilizzo dei cellulari anche nelle scuole superiori.

«Grande novità nel mondo della scuola italiana! Sono stati vietati i cellulari… anche nelle scuole superiori. WOW!» scrive ironicamente Turchetto, che sottolinea come già nel suo percorso scolastico – concluso di recente – il divieto fosse ampiamente presente nei regolamenti interni degli istituti. «In 13 anni di scuola (2010-2023), per regolamento interno degli istituti da me frequentati, il divieto di utilizzo era già previsto e perseguito. Penso che gli studenti italiani e triestini chiedano risposte su temi più importanti: edilizia scolastica, riforma dei programmi, orientamento.»

Un messaggio netto, che punta l’attenzione sulle priorità reali che il mondo scolastico dovrebbe affrontare. Temi su cui lo stesso Turchetto sta lavorando concretamente: «Abbiamo appena presentato a livello nazionale una proposta articolata di riforma sul sito di Azione, con oltre 100 slide di approfondimento redatte da esperti, giovani e il nostro centro studi.»

Ma l'impegno di Carlo Turchetto e di Daniela Rossetti non si ferma qui: «Stiamo lavorando incessantemente, fin da dicembre, sul tema dei crolli a Trieste, aprendo un dialogo diretto e costante con studenti e docenti. A luglio partirà una mobilitazione locale fortissima, che io stesso guiderò, sui temi più urgenti toccati in questi mesi. Non possiamo più rimandare: serve un'azione forte per tutelare la sicurezza e la qualità della scuola triestina.»

Il messaggio lanciato da Turchetto appare quindi un richiamo non solo al Ministero, ma anche alle istituzioni locali, per affrontare le vere sfide che oggi interessano le scuole di Trieste e dell'intero Paese.