Caos in Consiglio Fvg: opposizioni lasciano l’Aula

Caos in Consiglio Fvg: opposizioni lasciano l’Aula

Movimentata ripresa dei lavori in
Consiglio regionale. Tutti i consiglieri di Opposizione hanno
scelto di uscire dall'Aula dopo aver chiesto invano al presidente
Mauro Bordin un'informativa sulle tensioni politiche degli ultimi
giorni in seno alla maggioranza di Centrodestra.

"Chiediamo - ha detto per primo Diego Moretti, capogruppo del Pd,
riprendendo il tema già sollevato in mattinata dal consigliere di
Open Sinistra Fvg, Furio Honsell - di calendarizzare al più
presto un appuntamento in Aula con il presidente della Giunta
regionale, o in sua assenza con il vicepresidente, per ottenere
chiarimenti rispetto a quel che abbiamo letto in questi giorni
sulla stampa, con le deleghe di molti assessori rimesse nelle
mani del presidente Fedriga".

"Come ho già spiegato in precedenza a Honsell - gli ha replicato
il presidente Bordin - io rispondo per il mio ruolo che è quello
di presiedere l'Aula e posso dire che non è pervenuto alcun atto
formale da parte degli assessori, non ci sono dimissioni e i
membri dell'Esecutivo mantengono tutte le loro deleghe. Non ci
sono dunque motivi per convocare i capigruppo né per interrompere
l'esame del disegno di legge 47. Tutto il resto sono questioni
politiche tra le forze di maggioranza che saranno discusse in
altre sedi".

Una spiegazione, ripetuta a più riprese dal massimo
rappresentante dell'Assemblea legislativa, che non ha però
convinto Moretti. Il capogruppo dem ha annunciato l'intenzione
"di abbandonare l'Aula per lo scarso rispetto dimostrato nei
confronti del Consiglio regionale. La politica non va tenuta
fuori da quest'aula. E la remissione delle deleghe si è rivelata
una sceneggiata".

Sulla stessa linea Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per
l'Autonomia-Civica Fvg: "Mi chiedo se siamo davanti a una farsa,
perché abbiamo letto di assessori che parlano di dimissioni e non
capiamo cosa significhi rimettere le deleghe se poi tutti i
membri dell'Esecutivo mantengono le loro funzioni… Dobbiamo
capire - ha proseguito Moretuzzo - se la Giunta è in grado di
rispondere compattamente su questo disegno di legge. Altrimenti
non parteciperemo neanche noi alla discussione sul ddl Omnibus,
in assenza di una convocazione dei capigruppo".

Di fronte ai consiglieri che lasciavano il loro posto sui banchi,
il presidente Bordin ha espresso il suo "dispiacere per la scelta
delle opposizioni di non partecipare al lavoro sul disegno di
legge multisettoriale". Ne è seguito qualche momento di tensione,
con battibecchi tra esponenti dei due poli politici.

Prima di sintetizzare la sua relazione, il capogruppo della Lega
Antonio Calligaris ha contestato quella che ha definito "una
sceneggiata al limite della pagliacciata", chiedendo al
presidente Bordin di convocare un Ufficio di presidenza per
"discutere di provvedimenti disciplinari rispetto a quanto visto
oggi".

Dello stesso tenore le dichiarazioni degli altri relatori di
maggioranza, il capogruppo di Fedriga presidente Mauro Di Bert
("Dispiace che le opposizioni se ne vadano, non è per nulla
corretto nei confronti dell'istituzione") e di Andrea Cabibbo,
capogruppo di Forza Italia, convinto che "la minoranza abbia
dimostrato la sua incoerenza: spesso si lamenta del
depotenziamento dell'Aula e oggi decide di abbandonare i lavori,
nonostante i consiglieri siano tutti presenti per fare il proprio
dovere".