Bucci sul dopo Dipiazza: 'Serve una figura che trasmetta fiducia e positività' (VIDEO)
Durante una diretta serale su Trieste Cafe, condotta dal direttore Luca Marsi, Maurizio Bucci ha affrontato il tema del futuro politico di Trieste dopo il mandato di Roberto Dipiazza, soffermandosi sull’importanza della figura del candidato, sui limiti dei mandati e sulle sfide che la politica locale deve affrontare.
Il dopo Dipiazza: "Giusto aprire il dibattito con anticipo"
Bucci ha elogiato la scelta di Roberto Dipiazza di sollevare il tema della sua successione con largo anticipo: “Fa bene Dipiazza a lanciare questa provocazione. Il candidato va identificato per tempo, non tirato fuori dal cilindro all’ultimo momento”, ha dichiarato.
Secondo Bucci, Trieste è una città storicamente divisa tra centrodestra e centrosinistra, ma a fare la differenza non sono i partiti: “La persona è ciò che conta. Serve qualcuno che trasmetta fiducia, simpatia e serenità”.
La politica oggi: una sfida che allontana i migliori
Bucci ha sottolineato come oggi sia sempre più difficile trovare persone valide disposte a intraprendere un percorso politico:
- “Fare il sindaco significa rinunciare alla propria attività e alla famiglia”, ha spiegato.
- “La politica non è più uno status apprezzato, oggi chi la fa è spesso disprezzato più che stimato”, ha aggiunto.
Secondo Bucci, ciò porta le persone più competenti e dinamiche a tenersi lontane dalla politica, privando le amministrazioni locali di figure capaci e preparate.
Il limite dei mandati: “Deve decidere l’elettorato, non una legge”
Uno dei temi più caldi affrontati durante la diretta è stato il limite dei mandati. Bucci si è detto contrario a questa limitazione: “Se un politico è bravo e ha il consenso dei cittadini, deve poter continuare, anche per tre, quattro o cinque mandati”, ha dichiarato.
Citando l’esempio di Luca Zaia, governatore del Veneto, Bucci ha sottolineato: “Quando un amministratore lavora bene, la sua esperienza diventa un valore aggiunto per il territorio. Impedirgli di proseguire è una scelta controproducente”.
Ballottaggi e coalizioni: "Conta solo la persona"
Sul tema delle coalizioni e del sistema di ballottaggio, Bucci ha espresso un giudizio netto: “Il ballottaggio è una pratica assurda. Cambiare schieramento al secondo turno dà l’impressione di prendere in giro gli elettori”, ha spiegato.
Ha ribadito che la differenza nelle elezioni non la fanno le alleanze, ma la capacità del candidato di ispirare fiducia e consenso: “Se trovi la persona giusta, quella persona vince”.
Trieste e le sfide future
Guardando al futuro, Bucci ha evidenziato la complessità della gestione della macchina amministrativa, che richiede competenze specifiche e visione a lungo termine: “Serve una figura preparata e carismatica, che sappia affrontare le sfide della città con determinazione”, ha affermato.
Ha concluso sottolineando l’importanza di scegliere con cura il successore di Dipiazza, invitando i partiti a mettere da parte logiche di schieramento per concentrarsi su ciò che è meglio per la città.
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