Autodeterminazione e salute, la richiesta alla Regione Fvg: aborto farmacologico senza ricovero

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Autodeterminazione e salute, la richiesta alla Regione Fvg: aborto farmacologico senza ricovero

L’Associazione Luca Coscioni rilancia in Friuli Venezia Giulia la campagna nazionale “Aborto senza ricovero”, con l’obiettivo di garantire pieno rispetto dei diritti riproduttivi e un accesso più semplice e sicuro all’interruzione volontaria di gravidanza farmacologica.

Attualmente nella nostra regione la procedura è ancora prevista in regime di Day Hospital, una prassi che contrasta con la circolare del Ministero della Salute del 2020. Le linee guida nazionali hanno infatti eliminato l’obbligo di ospedalizzazione, prevedendo la possibilità di svolgere l’intero percorso in regime ambulatoriale e di assumere il secondo farmaco anche a domicilio.

Secondo l’Associazione Luca Coscioni, mantenere l’obbligo di ricovero significa imporre un ostacolo inutile e discriminatorio: “rappresenta un rischio e un limite all’autodeterminazione delle donne, restringe l’accesso a un trattamento sicuro e riconosciuto a livello internazionale, oltre ad aumentare le diseguaglianze territoriali”.

Oltre all’aspetto dei diritti, il problema riguarda anche l’efficienza sanitaria: il ricovero comporta uno spreco di risorse, andando contro al principio di adeguatezza delle prestazioni.

raccolta firme nelle piazze

Per sollecitare un cambio di passo, l’associazione invita cittadine e cittadini a firmare l’appello:

  • Udine: sabato 27 settembre, in via Cavour dalle 15 alle 19
  • Pordenone: sabato 27 settembre, in Piazza Cavour dalle 9 alle 12
  • Trieste: sabato 27 e domenica 28 settembre, in via San Lazzaro 15, dalle 10 alle 13

La richiesta è chiara: il Consiglio Regionale approvi al più presto procedure trasparenti per consentire l’aborto farmacologico in regime ambulatoriale, nel pieno rispetto dell’autodeterminazione delle donne.

A ribadire l’appello è Raffaella Barbieri, referente locale dell’Associazione Luca Coscioni, che invita la politica regionale a colmare al più presto il divario con il resto del Paese.