Animalisti FVG contro Cisint: "Serve rispetto per gli esseri viventi, non difese cieche degli interessi economici"
Il Partito Animalista Italiano del Friuli Venezia Giulia, con il suo coordinatore Fabio Rabak, esprime con fermezza e determinazione il proprio disappunto nei confronti delle recenti dichiarazioni dell’eurodeputata Anna Maria Cisint (Lega). Le sue parole rivelano un incomprensibile disinteresse per il concetto di "benessere animale" e per la responsabilità morale che chi ricopre ruoli politici ha nei confronti della sofferenza degli animali. Non si tratta solo di un errore di valutazione, ma di una mancanza di consapevolezza che trascende la politica, mettendo in evidenza una totale indifferenza verso il dolore e le privazioni che milioni di esseri viventi subiscono quotidianamente durante i trasporti e all'interno degli allevamenti, trattati come meri oggetti da sfruttare.
L'eurodeputata Cisint, nel suo intervento, ha sollevato numerose obiezioni alla proposta della Commissione europea in materia di trasporto animale. Le sue critiche si concentrano su alcuni aspetti, come l'obbligo di clima controllato durante il trasporto e la riduzione della densità degli animali nei mezzi di trasporto, giudicandole misure “assurde” e “inattuabili”, sostenendo che tali disposizioni avrebbero gravi ripercussioni sul settore agricolo e dei trasporti. Tuttavia, queste affermazioni rivelano una visione miope e utilitaristica, che non solo ignora il benessere degli animali, ma sottovaluta anche l'urgenza di politiche che pongano fine alle sofferenze inflitte agli esseri senzienti.
Non è la prima volta che la Cisint dimostra, con le sue dichiarazioni e azioni, un disinteresse sconcertante nei confronti degli animali. La sua continua difesa di un modello di sfruttamento senza scrupoli, che privilegia gli interessi economici su quelli morali e giuridici, mette in luce una visione distorta del benessere animale. La sua posizione non solo ignora la condizione di sofferenza degli animali, ma tende a normalizzare l’abuso e l’indifferenza nei confronti di esseri viventi che, sotto la sua politica, sono destinati a subire in silenzio, senza che ne venga riconosciuta la loro dignità e il loro diritto alla vita.
La Cisint dovrebbe, per un momento, abbandonare le sue considerazioni economiche e avere l’umiltà di guardare negli occhi gli animali che vengono stipati in condizioni disumane durante i trasporti, ascoltare le loro grida di sofferenza e rendersi conto che ogni intervento politico che minimizza la loro condizione è un atto di negligenza morale. È del tutto inaccettabile che le sue preoccupazioni si concentrino esclusivamente sul cosiddetto “settore primario” e sulle sue economie, mentre i diritti degli animali vengono sistematicamente ignorati.
Vogliamo essere chiari: è giunto il momento di archiviare l’era dell’antropocentrismo dispotico che ha governato troppo a lungo la politica, riducendo gli esseri viventi a meri strumenti economici, sacrificabili per il profitto. Non possiamo più permettere che soldi e interessi economici siano la misura del valore di una vita, che sia essa umana o animale. Ogni anno, milioni di animali vengono sacrificati sull’altare dell’avarizia e dell’ingordigia umana, per finire nei piatti senza che mai venga riconosciuto il dolore e la sofferenza che hanno vissuto.
Le normative sul benessere animale devono essere una priorità indiscutibile, non un ostacolo da aggirare per difendere interessi di parte. La Cisint e coloro che condividono la sua visione dovrebbero finalmente risvegliarsi dalla loro miopia e cominciare a difendere veramente la dignità e il rispetto di tutti gli esseri viventi, senza permettere che l'inumanità e la speculazione ne determinino il destino.