Rotta balcanica, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: arrestato
Nell’ambito della operazione “Altopiano carsico”, la Polizia di Stato ha concluso con l’esecuzione di una ulteriore misura cautelare disposta dalla Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Trieste, diretta dal Procuratore Capo Carlo Mastelloni, una complessa operazione che ha visto il capoluogo giuliano e in particolare l’altipiano carsico, quale crocevia di flussi migratori illegali provenienti dal Pakistan, lungo il “corridoio balcanico”. L'operazione denominata appunto “Altipiano Carsico”, muove dal rintraccio di 37 migranti irregolari di origine pakistana da parte della Polizia di frontiera di Trieste, e ha consentito di smantellare un sodalizio criminale transnazionale che favoriva l'immigrazione clandestina di cittadini pakistani verso l’Italia. Più precisamente, gli uomini del Settore di Polizia di Frontiera di Trieste hanno eseguito, in cooperazione con le Squadre Mobili di Napoli, Venezia, Trento e Treviso, tre ordinanze di custodia cautelare per il reato di favoreggiamento pluriaggravato dell’immigrazione clandestina nei confronti di un cittadino pakistano e un cittadino indiano, con regolare permesso di soggiorno in Italia, residenti in Veneto, dove svolgono l’attività di venditori ambulanti; nel capoluogo partenopeo, invece, è stato tratto in arresto il cittadino pakistano (A.R.A.M.U. le sue iniziali) di anni 25, con permesso di soggiorno in Italia quale richiedente protezione internazionale. Nella serata di sabato 13 luglio, è stata data esecuzione da parte della Squadra Mobile di Bergamo a una ulteriore custodia cautelare in carcere, a carico di un cittadino pakistano, a completamento dell’Operazione “Altopiano carsico” Le indagini, hanno dato conferma al network criminoso a cui sono stati ricondotti numerosi trasporti effettuati lungo la cd. “Rotta balcanica” tra Bosnia-Erzegovina, Croazia, Slovenia e Italia, stimabile in circa un centinaio di cittadini pakistani, clandestinamente introdotti nel nostro Paese attraverso la zona transfrontaliera dell’altopiano carsico. Da qui la decisione degli organi inquirenti di richiedere al G.I.P. del Tribunale di Trieste l’emissione di un provvedimento restrittivo nei confronti di quattro cittadini pakistani, ritenuti tra i soggetti principali del sodalizio criminoso, per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aggravata. Questa operazione si colloca nell’alveo del rafforzamento dell’attività di prevenzione e repressione della criminalità transfrontaliera nella Provincia di Trieste da parte della Polizia di Frontiera.