Palazzo Gopcevich: la mostra "Alfabeto Schmidl. 100 anni di museo teatrale" visitabile fino al 4 maggio
Nella Sala Selva di Palazzo Gopcevich, sede del Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” (via Rossini 4), la mostra “Alfabeto Schmidl. 100 anni di Museo Teatrale” è visitabile da oggi (venerdì 20 dicembre) a domenica 4 maggio 2025, a ingresso libero, in orario 10-17 da martedì a domenica.
L'esposizione è stata inaugurata per il pubblico nel tardo pomeriggio di ieri (giovedì 19 dicembre) e in precedenza, in mattinata, presentata in conferenza stampa con interventi dell'assessore alle Politiche della Cultura e del Turismo Giorgio Rossi e di coloro che hanno realizzato l'inziativa: il conservatore del Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” Stefano Bianchi, curatore dell'esposizione assieme a Elisabetta Buffulini,Emilio Medici e Cristina Zacchina, con la collaborazione di Francesco Recanati e Cristiano Rossetti.
“Questa mostra è l'ennesimo buon risultato conseguito grazie a competenza, studio, precisione e soprattutto lavoro di squadra del personale del Comune di Trieste uniti alla mia personale determinazione istituzionale”, ha detto l'assessore Giorgio Rossi: “Il settore culturale a Trieste è diventato una catena d'oro, di cui andare orgogliosi, e questa mostra ne rappresenta solo uno dei numerosi anelli. Il 2024 ha registrato generosissimi atti di mecenatismo, verso il Comune di Trieste, che testimoniano fiducia nella Pubblica Amministrazione; 500 eventi culturali; circa 650 mila visitatori nei Musei, cioè il doppio rispetto a cinque anni fa; la cifra record di 1,5 milioni di turisti in città, battendo località come Lignano e Grado. Il nostro si contraddistingue in quanto turismo culturale, di cui l'Amministrazione comunale intende mantenere gli elevati criteri di qualità. Questo lunedì inoltre Il Sole24Ore ha decretato per il secondo anno consecutivo Trieste prima in Italia per cultura e tempo libero nella classifica della qualità della vita. Sono persuaso che la cultura è un elemento in grado di migliorare concretamente l'esperienza umana quotidiana e, al contempo, un investimento per il futuro che richiede di essere strutturato e programmato. Il 2025 sarà all'insegna dei grandi investimenti infrastrutturali, in primis a favore dei Musei Revoltella, Sartorio e De Henriquez, allo scopo di continuare a presentare nel migliore modo possibile il nostro immenso patrimonio culturale sia ai concittadini sia ai visitatori”.
Nel dicembre 2024 il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” compie cent'anni. La mostra Alfabeto Schmidlcelebra questa ricorrenza con un abecedario di suoni, immagini, oggetti e documenti che arbitrariamente declina la multiforme varietà delle collezioni del Museo, nato per volontà dell'editore musicale Carlo Schmidl. Costumi e gioielli di scena, manifesti, locandine, fotografie, stampe, medaglie, dipinti, strumenti musicali, cimeli, libri, fondi archivistici e manoscritti costituiscono l'ossatura di un teatro della memoria che da un secolo incrementa le sue collezioni nello spirito del fondatore.
L'esposizione suggerisce inediti percorsi di lettura in questo straordinario patrimonio, in un itinerario dalla A alla Z anche attraverso una serie di incontri di approfondimento, distribuiti nell'ambito del tradizionale cartellone dei «Lunedì dello Schmidl». Si devono a Matteo Bartoli per Basiq il progetto grafico e di allestimento, a Artgroup la stampa di materiali in esposizione, a Riccigraf la stampa di un catalogo in corso di realizzazione, a Diego Cenetiempo e Alessio Bozzer la realizzazione di filmati in mostra.
Già nel 1913 Carlo Schmidl manifesta la sua volontà di rendere di dominio pubblico la sua Raccolta storico-musicale. Tale volontà si concretizza, un decennio più tardi, nella stipula con il Comune di Trieste di una convenzione ai sensi della quale, nel dicembre del 1924, il Museo viene inaugurato all’interno del Teatro Comunale “Giuseppe Verdi”. La formula della convenzione permette a Schmidl, nominato curatore a vita del Museo, di mantenere la proprietà e nello stesso tempo la gestione della Raccolta e di curarne personalmente l’incremento con documenti e dati.
Alla sua morte, nel 1943, Schmidl lascia in eredità al Comune di Trieste la sua Raccolta. Nel frattempo, nel 1936, è stato istituito l’Ente Autonomo Teatro Comunale “Giuseppe Verdi”, il quale mette a disposizione nuovi spazi per le raccolte del Museo in continua crescita. Salvo la parentesi della Seconda guerra mondiale, quando le raccolte vengono messe al sicuro in altre sedi, lo storico edificio del Teatro Verdi ospita il Civico Museo Teatrale fino alla chiusura del Teatro per i lavori di ristrutturazione, all’inizio degli anni Novanta del secolo scorso: dopo un provvisorio allestimento nella sede di Palazzo Morpurgo in via Imbriani, il Museo trova infine definitiva collocazione a Palazzo Gopcevich.
Lunga è la lista di protagonisti e testimoni di un viaggio nella cultura teatrale e musicale rappresentata e custodita nelle collezioni del Museo, che costituiscono l'ossatura dell'esposizione: gli Archivi e la Bibliotecadel Museo; il mezzosoprano Fedora Barbieri, Angelo Cecchelin e Eleonora Duse; le Edizioni musicali Schmidl e il Fortepiano; il compositore e direttore d'orchestra Franco Faccio e Ginevra di Scozia, opera inaugurale nel 1801 del Teatro Nuovo (l'attuale Teatro Verdi); il violinista Julius Heller e il compositore Antonio Illersberg; il violinista Augusto Jancovich e il pianista Alfredo Jaëll; il baritono Giuseppe Kaschmann e i compositori Carl Ferdinand Lickl e Franz Lehár; il baritono Delfino Menotti e l'opera Nozze istriane di Antonio Smareglia; l'artista Argio Orell e il Piano melodico; la soprano Ida Quaiatti e i compositori Luigi Riccie Giuseppe Rota; lo stesso fondatore del Museo, Carlo Schmidl e il regista Giorgio Strehler; i Teatri di Trieste e l'impresario teatrale Rodolfo Ullmann; Giuseppe Verdi e i Violini in trincea di Carlo Stuparich e Giani Pavovich; Richard Wagner e due strumenti musicali della tradizione musicale extraeuropea (uno Xilofono e uno Yüeh q'in, vale a dire la chitarra lunare cinese), per finire con l'Album Zinzendorf.
“Alfabeto Schmid. 100 anni di Museo Teatrale”
20 dicembre 2024 - 4 maggio 2025 - ingresso libero