Cabinovia, Ministero dell'ambiente dà l'ok all'istruttoria che ha approvato la VincA di III Livello
Procede regolarmente l’iter per la realizzazione della Cabinovia Metropolitana Trieste-Opicina. Il Ministero dell’Ambiente (MASE) ha terminato positivamente la propria istruttoria sulla delibera della Regione FVG che lo scorso giugno ha approvato la VincA di III Livello, in forza dello studio tecnico dell’Università di Udine che ha dimostrato che l’opera, con le dovute compensazioni, "non solo non genera un danno significativo all’ambiente, ma al contrario consente un complessivo miglioramento". L'opera interessa appena 1 ettaro dei 12.000 ettari del sito di Natura 2000. Il MASE ha informato l’Europa, come da procedura, e questo consente al Comune di Trieste di approvare la Variante “Accesso nord mobilità sistemica e turistica” già adottata dal Consiglio nel 2023. La delibera regionale che ha avuto l’ok del Ministero dell’Ambiente evidenzia che la variante in argomento "sia funzionale al perseguimento del quadro di politiche volte a tutelare valori fondamentali per la vita dei cittadini (salute), per la sicurezza pubblica (riduzione del costo sociale degli incidenti) e per l’ambiente (riduzione della produzione di CO2), contribuisca al perseguimento generale della politica strategica in materia di trasporto pubblico, tutela ambientale e sviluppo sostenibile".
Come sempre evidenziato, la Variante ha la finalità di realizzare una viabilità alternativa per l’accesso nord alla città di Trieste, attraverso la realizzazione di un collegamento funiviario a basso impatto ambientale, che consenta di raggiungere agevolmente sia il centro cittadino nell'area del Molo IV (risolvendo la storica problematica di accesso nord alla città), sia l'intero Porto Vecchio - Porto Vivo che necessita di soluzioni alternative alle strade esistenti anche in relazione ai forti incrementi di mobilità che si avranno con lo sviluppo dell'area. Non esistono allo stato attuale altre soluzioni efficaci: le stesse ipotesi tramviarie sono state scartate sia perché non consentono un collegamento efficace e rapido tra l'area nord e il centro cittadino/porto vecchio (vanno a strozzare le strade esistenti o, peggio, a rimanere incastrate nel traffico), sia perché, per evitare le infrastrutture esistenti, andrebbero sì a impattare pesantemente sulle aree ambientali protette.