Vigilanza privata, la Fesica Confsal Trieste chiede più tutele: “Quattordicesima, indennità e sicurezza per tutti”

Vigilanza privata, la Fesica Confsal Trieste chiede più tutele: “Quattordicesima, indennità e sicurezza per tutti”

“I lavoratori della vigilanza privata e dei servizi fiduciari non armati meritano rispetto e tutele reali, non promesse vuote”. Così Antonino Martelli, dirigente sindacale Fesica Confsal Trieste, ha aperto la riunione del direttivo provinciale del settore vigilanza privata e servizi fiduciari non armati, tenutasi presso la sede del sindacato a Trieste. All’incontro, che ha visto la partecipazione anche di Marco Zaccaria e dei rappresentanti sindacali delle principali aziende di vigilanza della provincia, sono state definite le priorità sulle quali il sindacato concentrerà la propria azione nei prossimi mesi.

Al centro del dibattito il riconoscimento della quattordicesima mensilità per i dipendenti della società Vedetta 2 Mondialpol S.p.A. “Questa indennità, prevista dal CCNL firmato da CGIL, CISL e UIL nel febbraio 2024, deve essere corrisposta integralmente e non assorbita nel superminimo, come invece avviene oggi – spiega Martelli –. In questo modo i lavoratori si trovano a pagarsi da soli la quattordicesima, mentre la retribuzione minima di 1300 euro lordi, stabilita dal Tribunale di Como nel 2023, sarà raggiunta solo entro fine 2026”.

Il sindacato autonomo ha inoltre posto l’attenzione sulla necessità di riconoscere l’indennità d’arma alle Guardie Particolari Giurate e di introdurre una maggiorazione per il lavoro notturno nei servizi fiduciari non armati, due tutele che – è importante sottolinearlo – sono già previste e garantite dal CCNL Fesica Confsal. “Queste richieste non sono utopie: sono già realtà contrattuali per chi applica il nostro contratto collettivo nazionale, e sarebbe ora che venissero estese a tutti i lavoratori del settore”, aggiunge Martelli, invitando aziende e istituzioni a prenderlo come modello di riferimento (vedi)

Martelli denuncia poi la grave carenza di attrezzature adeguate per il personale, soprattutto per chi opera nelle ronde notturne in aree non urbane: “Mancano autovetture di servizio, dispositivi di sicurezza come il sistema ‘uomo a terrà e torce per lavorare in sicurezza in condizioni di scarsa luminosità”.

Sul fronte welfare, la Fesica Confsal segnala, invece, che l’importo dei buoni pasto è fermo dal 2005 a 5,29 euro, chiedendo un adeguamento e l’estensione di questo beneficio anche agli operatori dei servizi fiduciari, oggi esclusi. Anche in questo caso, il CCNL Fesica Confsal rappresenta un riferimento positivo, prevedendo condizioni migliorative rispetto al contratto nazionale attualmente applicato.

Infine, il sindacato ribadisce la necessità di garantire l’assistenza legale agli operatori per fatti connessi all’attività lavorativa, una tutela già presente in altre realtà territoriali ma ancora assente in Friuli Venezia Giulia: "Queste criticità saranno inserite nella piattaforma rivendicativa che la Fesica Confsal di Trieste presenterà a breve alle aziende del settore ed indicendo una conferenza stampa, con l’obiettivo di ottenere risposte concrete e migliorare per le condizioni di lavoro di migliaia di lavoratori nel territorio provinciale".