Un triestino chiede dove affilare i coltelli, il web risponde coralmente: ‘Chiedi a Seba!’

Un triestino chiede dove affilare i coltelli, il web risponde coralmente: ‘Chiedi a Seba!’

Trieste sa sempre come trasformare anche la più semplice domanda in un piccolo fenomeno di costume. È successo ieri, quando un cittadino ha chiesto sui social un’informazione pratica: «Ciao, devo far affilar dei cortèi, dove posso portarli? El sior dove portavo ga chiuso».

Una richiesta legittima, ma che ha immediatamente scatenato una pioggia di commenti ironici, battute e ricordi. C’è chi ha risposto con serietà, segnalando i pochi artigiani rimasti in città che ancora offrono il servizio di affilatura. Ma la maggioranza degli utenti ha colto l’occasione per scherzare, trasformando la bacheca in un siparietto a metà tra cabaret e memoria popolare.

Immancabile, tra le risposte, il riferimento a Sebastiano Visintin, figura nota per essere stato tra coloro che in passato affilavano coltelli e lame per numerosi esercizi commerciali e cittadini. Più volte lo stesso Visintin aveva ricordato, anche in interviste televisive, come quel lavoro fosse stato parte importante della sua vita quotidiana.

Un mestiere antico, quello dell’affilatore, che a Trieste resta nella memoria collettiva: il suono del fischietto, il carrettino, le chiacchiere in strada. Oggi, con le botteghe che chiudono e i servizi che si perdono, una semplice domanda sui social riesce a riportare a galla tutta una fetta di storia cittadina.

E mentre tra i commenti c’è chi consiglia di affidarsi ai nuovi sistemi casalinghi e chi sogna il ritorno del “moorin” col carretto, una cosa è certa: anche un cortèo da affilare può diventare, a Trieste, un piccolo caso virale.