Triestina: “In città deodoranti in arabo e cartelli ‘vietato fumare’ multilingue, sono preoccupata"

Una scritta in arabo su un flacone di deodorante e un cartello “vietato fumare” tradotto in più lingue, compreso l’arabo, bastano per accendere la curiosità — e in certi casi la preoccupazione — dei triestini più attenti ai dettagli quotidiani.

La foto, circolata nelle ultime ore sui social, ha fatto sorridere molti ma anche sollevato discussioni animate: “Ma perché tutte queste scritte in arabo? Trieste sta cambiando?”, scrivono alcuni utenti, tra stupore e ironia.
C’è chi ha interpretato la cosa come un segno dei tempi globali, chi come una semplice scelta commerciale, e chi — con l’immancabile spirito triestino — ha sdrammatizzato: “Basta che non scrivano anche sul caffè, tutto il resto va ben”.

Tra curiosità e confusione, la Trieste che osserva e commenta

Le immagini mostrano da un lato una bomboletta di deodorante con etichette in doppia lingua (italiano e arabo), dall’altro un cartello di divieto di fumo con le stesse caratteristiche.
Piccole cose, certo, ma sufficienti a scatenare un acceso dibattito da bar — o meglio, da bacheca Facebook. Che Trieste sia sempre più internazionale non è certo una novità.
Da città di confine, crocevia di culture e popoli, oggi si ritrova spesso al centro di simboli che raccontano il cambiamento della società contemporanea: etichettature plurilingue, turisti da ogni parte del mondo e un melting pot linguistico che entra anche nei negozi e nelle strade.

Tuttavia, come spesso accade nel capoluogo giuliano, la riflessione si mescola all’ironia e al disincanto: “Se il deodorante funziona, può anche parlare in sanscrito”, scherza un altro utente, riassumendo con un sorriso la filosofia triestina di sempre — quella che preferisce la battuta all’allarmismo.

Alla fine, tra chi ride e chi si preoccupa, resta una verità: Trieste osserva tutto, commenta tutto, ma non perde mai il suo spirito.
Un piccolo caso quotidiano, una foto virale e decine di opinioni diverse che, nel bene e nel male, raccontano una città viva, attenta e con un’anima unica.