Trieste stracolma nell’ultima domenica prima di Natale, Dipiazza: “Oggi ho fatto 50 selfie” (VIDEO)

Trieste stracolma nell’ultima domenica prima di Natale, Dipiazza: “Oggi ho fatto 50 selfie” (VIDEO)

È una Trieste piena, attraversata, vissuta fino all’ultimo metro, quella descritta dal sindaco Roberto Dipiazza durante l’ultima domenica prima di Natale, dal palco allestito in piazza Ponterosso, a margine della pista di pattinaggio. Una giornata che, nelle sue parole, restituisce l’immagine di un centro cittadino letteralmente stracolmo di persone, trasformato in un grande spazio di incontro e attrazione.

Il sindaco parla di una città invasa da visitatori, di un flusso continuo che lo ha accompagnato per tutta la giornata. «Ho incontrato di tutto di più», racconta Dipiazza, sottolineando la varietà delle presenze: turisti arrivati da Torino, francesi, inglesi, bolognesi, persone provenienti da ogni parte, unite dalla voglia di vivere Trieste nel periodo natalizio.

Selfie, incontri e una città che si fa riconoscere

Nel racconto del primo cittadino emerge anche il lato più diretto e spontaneo del contatto con le persone. «Ho fatto cinquanta selfie oggi», dice, descrivendo una giornata scandita da incontri continui con cittadini e turisti, segno di una città che non solo si riempie, ma che viene vissuta con entusiasmo.

Trieste, nelle sue parole, diventa un luogo che piace, che lascia il segno, che invita a essere raccontato e ricordato. I visitatori non si limitano a passare, ma chiedono, si fermano, condividono un momento, portando con sé un’immagine positiva della città.

Le luci di Natale come scelta che ha dato risultati

Dipiazza lega direttamente questa grande affluenza alle scelte fatte. Le luci natalizie, definite come un investimento, vengono indicate come uno degli elementi che hanno contribuito a rendere il centro così attrattivo. «Le luci hanno ripagato con tanta gente», afferma, ribadendo un concetto chiave: investire sulla città paga sempre.

Il colpo d’occhio del centro gremito diventa così la prova concreta di una visione che ha puntato sulla bellezza, sull’atmosfera e sull’identità urbana, trasformando Trieste in una meta capace di competere con le grandi destinazioni natalizie europee.

Il paragone che racconta il cambiamento

Nel suo intervento, il sindaco richiama anche un confronto simbolico che racconta quanto, secondo lui, Trieste abbia cambiato ruolo. «Una volta andavamo noi a Salisburgo a vedere i mercatini di Natale», ricorda. Oggi, invece, il racconto si capovolge: «Ora sono loro che vengono a Trieste».

Un confronto che non è solo turistico, ma identitario. Dipiazza sottolinea ciò che distingue Trieste da molte altre città: il mare, un elemento che aggiunge valore e unicità all’esperienza natalizia e che rende la città diversa, riconoscibile, difficile da imitare.

Una domenica che diventa fotografia della città

Le parole del sindaco restituiscono l’immagine di una Trieste orgogliosa di sé, capace di attrarre, di riempirsi, di mostrarsi viva proprio nel momento più simbolico delle feste. L’ultima domenica prima di Natale diventa così una fotografia nitida di una città che, almeno per un giorno, si è sentita al centro dell’attenzione.

Un racconto diretto, fatto di impressioni, incontri e numeri informali, che restituisce il senso di una Trieste che, sotto le luci natalizie, ha saputo raccontarsi al meglio.

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