Tratta di esseri umani, a Trieste il confronto tra Carabinieri e rete regionale FVG

Tratta di esseri umani, a Trieste il confronto tra Carabinieri e rete regionale FVG

Promuovere un contrasto efficace alla tratta di esseri umani, rafforzando la collaborazione tra istituzioni, servizi e realtà del territorio. È questo il cuore dell’incontro che si è svolto questa mattina alle 10.00 presso l’Aula Briefing del Comando Provinciale Carabinieri di Trieste, nell’ambito del progetto regionale “Il Friuli Venezia Giulia in rete contro la tratta”.

L’obiettivo dell’incontro

A guidare la sessione sono state la dottoressa Daniela Mannu, coordinatrice regionale della rete, e la dottoressa Hermine Gbedo, che hanno illustrato le strategie operative messe in campo per fronteggiare un fenomeno complesso e multiforme, che coinvolge sia persone arrivate in Italia legalmente sia migranti in condizioni di particolare vulnerabilità.

Un fenomeno che assume forme diverse

Durante l’incontro le relatrici hanno tracciato un quadro chiaro delle tipologie di sfruttamento più diffuse nel contesto regionale:

  • sfruttamento sessuale, con particolare riferimento alla prostituzione coatta

  • sfruttamento lavorativo, spesso ai danni di persone prive di consapevolezza dei propri diritti

La dottoressa Mannu ha evidenziato come la rete regionale lavori su più fronti: dalla prevenzione alla formazione degli operatori, fino all’intercettazione delle vittime e alla loro messa in sicurezza.

Il ruolo chiave della collaborazione istituzionale

Uno dei punti centrali dell’incontro è stato il rafforzamento del coordinamento tra Carabinieri, enti pubblici, associazioni e operatori sociali. L’obiettivo è creare un sistema integrato capace di riconoscere e bloccare tempestivamente situazioni di sfruttamento, fornendo alle vittime protezione, assistenza e supporto nel percorso di fuoriuscita.

Una strategia unitaria per il Friuli Venezia Giulia

Il progetto regionale punta a un approccio organico e condiviso, basato su:

  • prevenzione mirata
  • identificazione precoce delle vittime
  • protezione e inclusione sociale
  • monitoraggio costante del territorio

L’incontro odierno conferma l’impegno delle istituzioni nel contrastare una delle piaghe sociali più complesse, puntando su informazione, cooperazione e azioni concrete.