Spazio 11: Un luogo di accoglienza e solidarietà per migranti e rifugiati a Trieste
Un posto coperto dove far sostare le persone migranti e rifugiate, che altrimenti starebbero in strada. Un posto dove trovare delle poltrone per riposare, delle bevande calde, delle prese per ricaricare il cellulare, assistenza sanitaria, informazioni legali, ma soprattutto volontari e volontarie che accolgono e orientano. È questo lo scopo di Spazio 11 – Sala di attesa Solidale, uno spazio sito in via Udine 11, al terzo piano di un locale messo a disposizione dalla Caritas diocesana di Trieste, che con l’associazione Donk-Humanitarian Medicine odv e il sostegno di UNHCR-Agenzia Onu per i Rifugiati ha progettato quest’iniziativa presentata oggi, mercoledì 19 febbraio, nella Sala Piccola Fenice di via San Francesco d’Assisi alla presenza del vescovo di Trieste, mons. Enrico Trevisi, del presidente di Donk Stefano Bardari e del rappresentante di UNHCR-Agenzia Onu per i Rifugiati Matteo Valentinuz e di numerose autorità.
Si tratta di un servizio che sarà aperto tutti i giorni dalle 19:00 alle 7:30; all’inizio potranno essere accolte una settantina di persone, ma il numero come gli orari potranno variare a seconda delle esigenze.
L’iniziativa al momento non gode di sovvenzioni pubbliche né di convenzioni con soggetti pubblici ma è supportata da un prezioso contributo della Fondazione CRTrieste e confida nella partecipazione generosa della società civile.
In apertura, l’intervento introduttivo di padre Giovanni La Manna, direttore di Caritas Trieste: «Ringraziamo in modo particolare la Fondazione CRTrieste che per noi ha rappresentato il concretizzarsi della Provvidenza che ci consente di realizzare un segno come Caritas, animati da quel “vedere” che era tipico di Gesù Cristo, che incontrava folle, riusciva a essere compassionevole e le persone venivano sfamate. Incontriamo persone che sono per strada e questo non ci lascia tranquilli in coscienza. È uno stato d’animo condiviso e allora chiedendosi “cosa possiamo fare?”, in un tempo che ha consentito di vedere con lucidità, è nata un’idea che per essere realizzata ha richiesto del tempo e ringraziamo Dio per vederla concretizzata. È una preoccupazione condivisa in modo particolare con il Vescovo, con l’Associazione DONK e con l’UNHCR e quindi nasce “Spazio 11” che si realizza grazie a due strutture di cui una ha nome “casa Giubileo” e l’altra “Casa Donk”. È una semplice idea di allestire una sala d’attesa per consentire alle persone di non essere per strada ma avere un luogo dignitoso dove trascorrere la notte».
«Quello che presentiamo oggi – ha detto mons. Trevisi – è un tassello della grande mappa della solidarietà che già è presente e che vogliamo incrementare e che spazia in tutte le direzioni della sofferenza e delle povertà materiali e spirituali. Papa Francesco lo scorso luglio a Trieste ci ha detto: “Siamo chiamati a essere profeti, testimoni del Regno di Dio, in tutte le situazioni che viviamo, in ogni luogo che abitiamo”. Raccogliamo questo compito anche attraverso questa nuova iniziativa. E aggiungo che ne faremo altre per supportare un volontariato / una carità che sempre più sia coinvolgente, espressione di cuori che non si tirano indietro. Dentro una passione che unisce chi è motivato dall’amore di Cristo a chi ha altre motivazioni, ma condivide la necessità di unire sforzi, intelligenza, risorse e tempo per i fratelli in difficoltà. Faccio ancora appello perché tanti uomini e donne di buona volontà aderiscano a questo progetto, che vuole essere portato avanti con l’apporto di tutti, di persone, associazioni, volontari, fondazioni che si ritrovano uniti nella necessità di riconoscere dignità a chi è povero e migrante e giunge a Trieste dalla Rotta Balcanica» e ha poi aggiunto: «Spazio 11 va ad implementare altri servizi. Ciò significa che per i minori resta aperto il dormitorio di via Sant’Anastasio e per le persone fragili rimane valida la rete di offerte già presente. Evidentemente non era sufficiente quello che c’era e, osservando la realtà e ciò che succedeva, è stata inventata questa nuova formula. Poi “provocando” la Provvidenza ben venga se potremo mettere in atto anche altre risorse. È evidente che tutto questo si colloca all’interno di una problematica complessa per la quale non compete soltanto a noi la gestione perché ci sono leggi, ordinamenti, guerre - come quella in Palestina-Israele, Ucraina, ma anche quella in Congo (per la quale si parla di un milione di sfollati), in Sudan - spostamenti di persone delle quali poi non sappiamo cosa sarà. Chiaramente non abbiamo una risposta definitiva, ma siamo dentro una vita, una storia e questa è l’iniziativa che adesso presentiamo con il desiderio di non tirarci indietro nel disegnare e costruire una comunità, una fraternità. L’appello è quello di collaborare perché ci siano nuovi volontari, nuove risorse e perché ci siano anche nuove idee e, in questo senso, il Progetto è aperto e inclusivo per tutti coloro che lo vorranno».
«La presenza di Donk HM odv all’interno di Spazio 11 — ha detto il presidente Stefano Bardari — permette di dare una risposta immediata e professionale alle necessità sanitarie di tutti coloro che si trovano nella condizione di non avere un posto dove ripararsi nella notte. I nostri volontari e le nostre volontarie hanno dato una risposta massiccia e positiva nel mettersi a disposizione anche nelle ore serali e notturne per garantire agli operatori in loco il supporto medico più adeguato e garantire a tutti il Diritto alla salute. Ogni giorno ci impegniamo per costruire un mondo in cui solidarietà, amore per il prossimo e pace siano davvero valori condivisi da tutti per costruire un futuro più giusto e inclusivo. Per noi “cura” significa avere rispetto per la dignità e per il benessere di ogni persona». E ha aggiunto: «Come Associazione Donk HM abbiamo concluso il 2024 con oltre 4mila visite, ciò significa che c’è tanta necessità e ogni anno cerchiamo di osservare quali sono i problemi e come intervenire. Insieme a Caritas Trieste e UNHCR con questo progetto abbiamo cercato di affrontare quello che è un problema che perdura da tanti mesi di tante persone che vivono per strada. Tre sono le parole che voglio sottolineare perché identificano in modo puntuale la nostra azione: la cura della persona, non solo sanitaria, offrendole un posto in cui stare e dandole la dignità di essere accolta in uno spazio adeguato; l’importanza della collaborazione sia con Caritas e Unhcr sia con tutte le altre associazioni operanti sul territorio cittadino; e la gratitudine sia per le nostre volontarie e i nostri volontari, sia per tutti coloro che ci permettono di mettere in campo questi progetti e rispondere ai bisogni degli ultimi. Nell’ambito del progetto offriremo un servizio di triage per individuare eventuali fragilità, anche sul fronte della salute mentale e psicologica delle persone che arriveranno in struttura. Tutelare la salute delle persone fragili, lo ricordo perché è una cosa che mi sembra sempre importante sottolineare, significa tutelare anche la salute di tutta la comunità triestina».
«UNHCR–Agenzia ONU per i Rifugiati — ha detto Matteo Valentinuz — ha contribuito allo sviluppo del progetto e fornirà supporto tecnico tramite formazione dei volontari e del personale impegnato nel centro con particolare attenzione all'identificazione delle persone vulnerabili. In aggiunta UNHCR fornirà alle persone ospiti del centro informazioni sul diritto di asilo e sulla procedura in Italia» e ha aggiunto: «I protagonisti di questo progetto sono innanzitutto Caritas e Donk, e noi sosteniamo questa iniziativa che presentiamo insieme alla città. Un’iniziativa sulla quale abbiamo iniziato a ragionare molti mesi fa e che è frutto di una riflessione che abbiamo condiviso con molte associazioni e anche con le istituzioni a partire dalla domanda “chi arriva?” perché se vogliamo trovare soluzioni adeguate, non possiamo ricorrere a risposte stereotipate. Qui a Trieste le persone che arrivano dalla Rotta balcanica cambiano continuamente. Il contributo di UNHCR, grazie a un team di lavoro, è stato quello di aiutare a capire questi fenomeni che a volte sono visibili e a volte non visibili soprattutto in continua evoluzione. Le persone spesso rischiano di non essere viste e, se non sono viste, non è possibile trovare delle soluzioni per loro. Si tratta di persone in movimento – spesso anche da anni – e che quindi sono esposte a vari rischi. Un aspetto di questo progetto, che mi sembra importante condividere, riguarda il metodo di lavoro che stiamo cercando di affinare nelle nostre rispettive competenze e responsabilità. Ciò che cerchiamo di fare è lavorare nel modo più inclusivo possibile. UNHCR offrirà formazione ai volontari e agli operatori che presteranno servizio presso Spazio 11, perché è necessario avere gli strumenti più adeguati per fornire informazioni alle persone che passano in città anche molto velocemente, ma anche per poter individuare eventuali situazioni di vulnerabilità. Esprimo anche la nostra gratitudine per la possibilità di lavorare insieme a progetti comuni».
Caritas Diocesana Trieste si prende cura delle persone con azioni di accoglienza, ascolto e solidarietà, portando una speranza concreta a chi vive una situazione di indigenza. Costituita il 25 luglio 1982, è l’organismo pastorale della diocesi di Trieste e da più di quarant’anni si fa portavoce del messaggio universale di amore e carità del Vangelo per fare sì che ogni singola persona possa beneficiare degli spazi di solidarietà creati in collaborazione con parrocchie, organizzazioni, enti locali e istituzioni a tutti i livelli del tessuto sociale cittadino. Promotrice di un cambiamento che non conosce distinzioni e discriminazioni, si schiera al fianco di chi è più sfortunato per aiutarlo a risollevarsi e si adopera per la creazione di un domani migliore, per tutti.
Donk Humanitarian Medicine odv è un’associazione di volontariato socio-sanitaria, indipendente e apartitica, che offre assistenza sanitaria gratuita a tutte le persone, sia straniere sia italiane, cui non è garantito l’accesso alle cure mediche. Nonostante il Servizio Sanitario Nazionale italiano offra assistenza sanitaria gratuita per gli indigenti e i richiedenti asilo in condizioni di urgenza, esistono ancora dei vuoti temporali in cui queste persone non hanno accesso alle cure mediche di base. Donk HM è inoltre presente con iniziative per promuovere una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani.
L'UNHCR, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, è un'organizzazione globale dedicata a salvare vite umane, proteggere i diritti e costruire un futuro migliore per le persone costrette a fuggire dalle loro case a causa di conflitti e persecuzioni. Guida l'azione internazionale per proteggere i rifugiati, le comunità sfollate con la forza e gli apolidi. Fornisce assistenza salvavita, contribuisce a salvaguardare i diritti umani fondamentali e sviluppa soluzioni che garantiscano alle persone un luogo sicuro chiamato casa, dove poter costruire un futuro migliore. Lavora anche per garantire che agli apolidi venga concessa una nazionalità. Lavora in oltre 130 Paesi, utilizzando la propria esperienza per proteggere e assistere milioni di persone.