Sole, caldo, naturismo e turisti, gruppo di triestini: "Accogliamo i turisti tutti nudi in piazza Unità"
“Tutti nudiiiiiiiiiiiii, tutti nudiiiiiiiiii”, non è solo un jingle che ricorre con una certa frequenza in telefilm e serie tv, ma è anche il clou della proposta naturista, quanto meno originale ed un po’ hot, di un gruppo di triestini particolarmente audaci e amanti del nudismo più sfrenato, perché no, pure un po’ esibizionisti ed egocentrici, un mix spumeggiante e frizzate che ha dato il la a questa innovativa idea tutta da godere
Un’idea decisamente fuori dagli schemi, nata tra un caffè al bar e una lamentela sul caldo asfissiante di questi giorni: perché non accogliere i turisti... nudi (proprio tutti nudi, senza neanche un minimo di tanga o un costumino tentando così agevolmente in un colpo solo timidezza, imbarazzo e quel sottile muro di diffidenza che a volte frena anche le conversazioni più semplici tra residenti e visitatori, specie in una città chiusa in questo senza come l’amata Trieste.
È questa la provocazione (me neanche tanto, anche perché i triestini sembravano moto seri e vogliosi – in tutti i sensi – di metterli in pratica) simpatica e irriverente lanciata da un gruppo di triestini DOC che, tra l’afa estiva anticipata e l’invasione pacifica di turisti, vedi quanto successo nel corso della giornata di ieri venerdì 2 maggi, ha deciso di proporre un’idea decisamente "alternativa": un’accoglienza naturista per rendere più autentici e diretti i rapporti umani. “Tanto – scherzano – se ci vediamo subito nudi, non c’è più motivo per avere timore a parlare o fare amicizia!”
L’iniziativa, ovviamente ironica (almeno per ora), è stata accolta con un misto di stupore, curiosità e una valanga di risate. Qualcuno ha commentato: “Finalmente un’idea che ‘spoglia’ davvero i pregiudizi!” Qualcun altro ha già suggerito di affiancare al “bagno di folla” un vero “spogliatoio urbano”, mentre c’è chi ha chiesto se fosse previsto anche un punto ristoro... rigorosamente senza grembiuli.
L’obiettivo dichiarato – tra una battuta e l’altra – è quello di superare le barriere sociali, creare connessioni immediate, e smontare quella rigida formalità che a volte blocca anche un semplice “ciao” in centro.
foto Comune di Trieste