Scoperta la Presenza del raro Leptodirus alla Voragine dei Corvi
Dopo mesi di ricerche, la Società Adriatica di Speleologia ha finalmente ottenuto la conferma della presenza del Leptodirus nella Golokratna Jama (Voragine dei Corvi), una delle grotte più affascinanti del Carso sloveno. Fino ad ora, questo piccolo e affascinante coleottero cavernicolo era stato documentato solamente in poche grotte del Carso classico, come la Grotta Noè. Tuttavia, grazie a due osservazioni fotografiche effettuate a distanza di un anno, ora possiamo affermare con certezza che anche la Voragine dei Corvi ospita questa rara specie. Una scoperta che rappresenta un grande passo in avanti nello studio della fauna cavernicola.
Il Leptodirus hochenwarti è uno degli animali più misteriosi e affascinanti delle grotte carsiche, simbolo di un intero ecosistema che vive nel buio eterno delle cavità sotterranee. Questo coleottero, privo di occhi e pigmentazione, è uno degli esempi più straordinari di adattamento alla vita in ambienti estremi. Sebbene il proteo, l’iconico anfibio cieco e depigmentato, sia spesso il volto più conosciuto della fauna sotterranea, non è certo l'unico abitante di questo mondo "al contrario". Accanto al proteo, infatti, esistono centinaia di altre specie che, nel corso di millenni, si sono adattate a vivere sotto terra, modificando il loro corpo, il metabolismo e le abitudini per sopravvivere in un ambiente privo di luce e risorse. La sua scoperta nelle grotte del Carso ha segnato una tappa fondamentale nel nostro processo di comprensione della vita sotterranea, iniziato nel 1831 con il primo rinvenimento di questa specie nelle grotte di Postumia.
La Golokratna Jama è una delle grotte più affascinanti del Carso sloveno, nota per il suo ingresso maestoso, un'enorme voragine di crollo della volta di una grotta, e il suo paesaggio sotterraneo mozzafiato. Questa cavità, con un ingresso che misura circa 65 metri di diametro, si sviluppa verticalmente per oltre 100 metri. Alcune decine di anni fa, gli speleologi Claudio Bratos e Stojan Sancin, esplorando i passaggi più remoti della grotta, avevano scoperto una nuova sezione che avrebbe portato alla conoscenza di una delle più belle grotte del Carso.
In una recente esplorazione, Massimiliano Werk, della Società Adriatica di Speleologia, durante una visita alla Voragine dei Corvi, aveva notato un piccolo insetto che si muoveva su una parete concrezionata. Inizialmente, non era chiaro di quale specie si trattasse, ma dopo un confronto con esperti del settore, si era giunti alla conclusione che si trattava proprio del Leptodirus. La presenza di questa specie è stata poi confermata dalla speleologa SAS Alessandra Ressa pochi giorni fa, nel corso di una successiva visita alla cavità, un risultato che segna una nuova tappa nella conoscenza della fauna cavernicola del Carso.
“La scoperta del Leptodirus hochenwarti nella Golokratna Jama – ha detto Marco Restaino, presidente della Società Adriatica di Speleologia - è un risultato fondamentale, non solo per la sua rarità ma anche per le implicazioni scientifiche che comporta”. L'entomologo Andrea Colla, del Civico Museo di Storia Naturale di Trieste, ha sottolineato come negli ultimi anni i ricercatori sloveni stiano portando avanti un progetto di ricerca sulla genetica di questo raro insetto cavernicolo. Conoscere una nuova stazione di osservazione del Leptodirus offrirà nuovi dati vitali per comprendere la distribuzione di questa specie e lo stato di salute dell'ecosistema sotterraneo.
La scoperta si inserisce in un progetto di ricerca coordinato dallo stesso Colla che la SAS e il Museo di Storia Naturale di Trieste hanno intrapreso da oltre un anno. Grazie alla collaborazione tra le due istituzioni, è stata avviata una catalogazione dei Leptodirus nelle collezioni del museo, al fine di studiarne la distribuzione nell’area carsica. Questo lavoro ha anche portato alla realizzazione di una tesi di laurea da parte della tirocinante Fabiana Zanon, focalizzata sullo studio della distribuzione di questa specie.
La Golokratna Jama è una grotta protetta, e le autorità slovene hanno messo in atto una serie di misure per preservare il sito e l’ecosistema sotterraneo. “La presenza del Leptodirus hochenwarti nella Golokratna Jama – ha concluso Restaino - aggiunge valore ecologico e scientifico a questo sito straordinario, sottolineando l'importanza di continuare a esplorare e a proteggere le grotte carsiche. Ogni nuova scoperta, infatti, non solo arricchisce la nostra conoscenza della biodiversità sotterranea, ma ci spinge anche a riflettere sull’importanza di tutelare questi ambienti così delicati”.