Quarto Grado, Lilly il mistero resta fitto: “Il buco orario di Sebastiano” nel mirino della procura
el corso della puntata andata in onda mercoledì 4 giugno 2025 su Retequattro, la trasmissione Quarto Grado condotta da Gianluigi Nuzzi ha riportato al centro dell’attenzione il caso di Liliana Resinovich, con una ricostruzione dettagliata delle nuove ipotesi investigative della procura di Trieste. Al centro dell’inchiesta, il cosiddetto “buco orario” nella mattina della scomparsa di Lilli, avvenuta il 14 dicembre 2021, e i movimenti del marito Sebastiano Visintin, indicato come figura chiave nella drammatica vicenda.
La PM ipotizza l’omicidio: “Soffocamento nel parco dell’ex OPP”
Secondo quanto emerso dalla trasmissione, su richiesta della Pubblica accusa verrà convocato un incidente probatorio, elemento che lascia intendere un quadro indiziario particolarmente circostanziato. La procura ipotizza che Sebastiano avrebbe aggredito e soffocato la moglie nei pressi del parco dell’ex ospedale psichiatrico, in via Weiss, proprio di fronte al Museo dell’Antartide. La morte, secondo la ricostruzione, sarebbe stata causata da “afferramenti, compressioni, percosse e soffocamento esterno diretto”.
Gli orari non tornano: tra spostamenti e celle telefoniche
Gli spostamenti di Sebastiano nella mattina del 14 dicembre sono oggetto di particolare attenzione. Uscito di casa poco prima delle 8 per recarsi presso alcune pescherie con i suoi servizi da arrotino, viene ripreso alle 8.14 da una telecamera della Polizia Locale, e nuovamente tra le 8.29 e le 8.30 da altre tre telecamere installate sugli autobus. Intanto, Liliana alle 8.22 chiama Claudio Sterpin per dirgli che deve passare alla Wind, viene ripresa alle 8.40 vicino alla scuola di Polizia e alle 8.50 per l’ultima volta in piazzale Gioberti.
Proprio qui si ipotizza che sia salita in auto con qualcuno di conosciuto, ipotesi coerente con quanto affermato da persone a lei vicine.
Alle 9.04 il cellulare di Sebastiano aggancia la cella di via Carducci
Un momento decisivo è quello delle 9.04, quando il cellulare di Sebastiano si collega a una cella compatibile sia con il negozio Wind che con una pescheria in galleria Rossoni. Quest’ultima, però, secondo l’avvocato di Silvia (la cugina di Lilli), sarebbe stata visitata da Sebastiano il giorno precedente. Lo stesso Sebastiano, interrogato al riguardo, non ha escluso di poter aver modificato i giorni di consegna, generando nuove perplessità sugli orari dichiarati.
Il silenzio del telefono tra le 10.15 e le 12.10
Dopo l’accesso al suo magazzino in via Donadoni, dove sostiene di aver affilato dei coltelli, Sebastiano sparisce dalle comunicazioni: nessun traffico telefonico viene registrato fino alle 12.10. I consumi elettrici registrati nel magazzino, secondo un consulente della famiglia di Lilli, indicano un uso intenso fino alle 10.15, per poi calare drasticamente.
La consulente della procura Cristina Cattaneo ha stabilito che Lilli sarebbe deceduta entro 4 ore dalla colazione, quindi entro le 11.30: un orario che coincide con il “blackout” telefonico di Sebastiano.
Possibile l’omicidio in pieno giorno? Le telecamere a confronto
Per verificare la plausibilità dell’aggressione in un’area urbana, la trasmissione ha posizionato una GoPro in via Weiss, proprio all’altezza del civico 21. Il flusso odierno è continuo: autobus, pedoni, auto. Ma nel dicembre 2021, le restrizioni legate alla pandemia rendevano la zona meno frequentata, elemento che potrebbe aver agevolato il crimine.
I coltelli e il mistero del cordino: un nuovo tassello
Un altro aspetto discusso riguarda il ritrovamento di centinaia di coltelli nell’abitazione di Sebastiano, alcuni dei quali consegnati spontaneamente da un amico toscano. Sebbene la procura ipotizzi la morte per soffocamento, resta il dubbio: che ruolo possono aver avuto quei coltelli? L’ipotesi è che si voglia verificare se alcune lame possano aver inciso un cordino rinvenuto in casa Visintin, potenzialmente compatibile con l’occultamento del corpo.
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