Morto improvvisamente il direttore d'orchestra Caspar Richter, innamorato di Trieste

Si è spento improvvisamente Caspar Richter. Il grande direttore d’orchestra tedesco aveva ricevuto a Trieste nel 2006 il Premio Internazionale dell’Operetta. Nell’estate appena trascorsa aveva diretto la FVG Orchestra al Castello di San Giusto in un memorabile Galà del Musical, organizzato dall’Associazione Internazionale dell’Operetta. L’Associazione oggi piange la scomparsa di uno straordinario direttore d’orchestra, che a Trieste ha lasciato il segno al termine purtroppo inaspettato della sua luminosa carriera. Amava Trieste e vi trascorreva qualche breve vacanza appena gli impegni internazionali glielo permettevano.

 

Per molti decenni è stato alla guida musicale delle Vereinigten Bühnen di Vienna, protagonista della via europea al musical e popolare anche a Trieste per aver diretto “Elisabeth” a Miramare con l’Orchestra del Teatro lirico “Giuseppe Verdi” e il Christmas viennese al Rossetti. Musicista completo, di rara competenza e versatilità, il quale, dopo essere emerso nel repertorio classico ad alto livello, ha saputo imprimere una marcia decisiva all’affermazione nella Mitteleuropa e nel mondo delle più originali e moderne forme di teatro, dal musical all’opera rock e pop, e cioè degli spettacoli più amati dal pubblico, in particolare quello giovane, come continuità della grande storia della musa leggera e perfino del melodramma. Nato a Lubecca, la città nordica delle ceramiche e di Thomas Mann, Richter ha suonato all’organo della chiesa e studiato alla Superiore di Musica di Amburgo, diventando poi assistente di Lorin Maazel alla Deutsche Oper di Berlino, maestro col quale più tardi si alternerà alla Staatsoper di Vienna. Fondamentale il suo lavoro per la riedizione delle operette di Offenbach, come la direzione dei Berliner Festspiele, dei Berliner Philarmoniker e dell’Orchestra radiofonica a Francoforte, Stoccarda e Amburgo. Lo attendono poi il tempio dell’Operetta, la Volksoper di Vienna, come direttore principale, i balletti di Nurejev e Neumeier a Parigi, Basilea e Amburgo, l’Estate di Innsbruck, la Brucknerfest di Linz e altre rassegne a Brno, Dresda, Praga, ecc. con tanta musica, la più varia e impegnativa: la “Mass” di Bernstein, la sinfonia di Zawinuls, Korngold e Mahler, fino alla rivista “Let’s pop”. Dall’87 le Vereinigten Bühnen gli affidano tutte le produzioni di musical e opere rock all’An der Wien, al Raimund e al Ronacher. Si tratta di capolavori americani, quali “Il fantasma dell’Opera”, “Chicago”, “Jekil & Hyde” e “A chorus line”, e di creazioni francesi quali “Les Misérables” e il recente “Romeo & Julia”, ma anche di generi diversi dall’opera “Der Tulifant” di von Einem a “Freudiana”, fino a “Wake up”. Il merito precipuo di Richter, animatore di straordinaria comunicativa, è l’affermazione mondiale della via mitteleuropea al musical che può datarsi al 1992, quando va in scena a Vienna “Elisabeth”, l’opera audace e trasgressiva su Sissi e gli Asburgo di Sylvester Levay e Michael Kunze, che da allora trionfa in tutto il mondo, dal Giappone al Castello di Miramare, dove per due anni, nel 2004 e 2005, conquista il pubblico di triestini e turisti. Caspar Richter diventa così anche un beniamino di Trieste, dove dirige pure un trascinante concerto di colonne sonore alla Tripcovich e il coinvolgente Musical Christmas from Vienna al Rossetti. Dopo Elisabeth, Richter terrà a battesimo nella capitale austriaca altre due creazioni di Levay e Kunze: “Mozart!” e “Rebecca”.