Lilly, la nuova ipotesi dell’entomologa: “Le formiche c’erano, ma non hanno attaccato il corpo”
Durante la puntata di “Quarto Grado” andata in onda su Retequattro, condotta da Gianluigi Nuzzi, è stato dedicato ampio spazio al caso di Liliana Resinovich, la donna triestina trovata priva di vita il 5 gennaio 2022 nel parco di San Giovanni. In particolare, l’attenzione si è concentrata su un aspetto poco noto ma rilevante dal punto di vista scientifico: la presenza delle formiche nei sacchi neri che avvolgevano il corpo.
La specie individuata: Prenolepis nitens
Secondo l’inchiesta trasmessa, le formiche rinvenute all’interno dei sacchi e sugli abiti di Liliana sarebbero esemplari di Prenolepis nitens, una specie diffusa nel nord-est d’Europa e presente anche a Trieste. Si tratta di formiche attive anche durante l’inverno, a differenza della maggior parte delle specie che nelle stagioni fredde tendono a rifugiarsi nel sottosuolo.
Tuttavia, queste formiche non si sarebbero nutrite del corpo. Perché? Secondo un'entomologa intervistata dalla trasmissione, la risposta starebbe nelle abitudini alimentari di questa specie: la Prenolepis nitens è sì onnivora, ma predilige sostanze zuccherine di origine vegetale, come il nettare, e piccoli insetti, piuttosto che tessuti organici in decomposizione.
Il parere dell’esperta: il corpo sarebbe stato trasportato di recente
L’esperta, mirmecologa e collaboratrice del Museo di Storia Naturale di Trieste, ha accompagnato la troupe di Quarto Grado sul luogo del ritrovamento, dove sono stati osservati diversi esemplari di Prenolepis nei pressi di un albero cavo, possibile nido della colonia. Sono state poi effettuate prove con esche a base di carne suina, per valutare l’interesse alimentare delle formiche nei confronti di tessuti animali.
Dalle osservazioni è emerso che le formiche hanno sì risposto alle esche, ma la studiosa ha sottolineato che la mancata aggressione al corpo di Liliana potrebbe indicare che la permanenza del cadavere nel boschetto sia stata breve. Una teoria, questa, che si avvicina a quanto sostenuto dai familiari della donna, in particolare dal fratello Sergio Resinovich, secondo il quale il corpo sarebbe stato trasportato solo poche ore prima del ritrovamento.
Contrasto con la consulenza ufficiale
La ricostruzione fornita dai consulenti della dottoressa Cristina Cattaneo, incaricata dalla Procura, colloca invece Liliana nel parco già dal 14 dicembre 2021, giorno della sua scomparsa. Ma allora, si sono chiesti in trasmissione, com’è possibile che in tre settimane le formiche non abbiano mostrato alcun interesse verso il corpo?
La presenza delle Prenolepis nitens, accertata sia negli esperimenti sul posto sia sui reperti autoptici, pone quindi nuovi interrogativi sull’effettiva dinamica e tempistica della morte di Liliana Resinovich.