«Lilly chiedeva sacchi neri»: racconto del pizzaiolo e reazioni di Seba e Sterpin a Dentro la notizia

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«Lilly chiedeva sacchi neri»: racconto del pizzaiolo e reazioni di Seba e Sterpin a Dentro la notizia

Nella puntata di “Dentro la notizia”, il programma di Canale 5 condotto da Gianluigi Nuzzi, è stato affrontato un nuovo capitolo del caso di Liliana Resinovich. Protagonista dell’intervista è stato il marito, Sebastiano Visintin, che ha ripercorso l’incontro avvenuto con un ex pizzaiolo, presentatosi alla sua porta per riferirgli un particolare che sostiene di ricordare a distanza di anni.

Secondo quanto riportato da Sebastiano, l’uomo si sarebbe presentato all’improvviso dicendo: «Sebastiano, sono venuto qua perché devo parlarti di Liliana». Da quel momento, racconta, sarebbe iniziata una storia che lo ha «veramente stupito» e che lo ha lasciato «impietrito».

La testimonianza sui sacchi neri e i dubbi sulle tempistiche
Il testimone avrebbe raccontato che Liliana gli avrebbe chiesto dei sacchi neri in almeno un paio di occasioni, presentandosi nel suo locale o nelle sue vicinanze. Come sottolinea Sebastiano, però, l’uomo non sarebbe stato in grado di precisare quando sarebbe accaduto l’episodio né la distanza temporale rispetto alla scomparsa della donna: «Non lo so, non si è spiegato. Non ho la minima idea», riferisce in diretta.

Di fronte a questo racconto, il marito spiega di aver avuto immediatamente molti dubbi, soprattutto sulla ragione per cui il testimone avrebbe deciso di presentarsi proprio ora: «Agli inizi pensavo chissà cosa mi racconta, non riuscivo a capire perché fosse venuto da me a dirmi queste cose».

Aggiunge anche che qualsiasi dettaglio dovrà comunque essere verificato dagli inquirenti, senza eccezioni.

Perché Sebastiano ha deciso di registrare l’incontro
Durante l’intervista, Nuzzi chiede a Sebastiano come mai abbia sentito il bisogno di registrare la conversazione. Il marito spiega che in quel momento aveva il telefono in mano perché stava parlando con un’altra persona. Quando ha aperto la porta e si è sentito dire «devo dirti alcune cose di Liliana», ha pensato che potesse trattarsi di qualcosa di rilevante. «Allora ho staccato la comunicazione e ho attaccato il registratore. Mi sono insospettito», racconta.

L’intervento di Claudio Sterpin: «È una bufala nella bufala»
La discussione in studio si è poi spostata su Claudio Sterpin, figura centrale nelle ricostruzioni parallele al caso Resinovich. Sterpin ha subito messo in dubbio la credibilità dell’intera storia, definendola «una mascherata» e «una bufala».

La sua critica principale riguarda il momento in cui questa testimonianza è emersa: «Dirlo oggi è una bufala nella bufala, perché cosa serve dirlo oggi? Doveva farlo in tempo debito, tre anni fa».

Sterpin sostiene inoltre che se davvero il pizzaiolo avesse voluto riferire qualcosa di importante, avrebbe dovuto rivolgersi alla polizia e non al marito di Liliana: «Io scopro una cosa o mi ricordo di una cosa che può essere interessante e la vado a dire a Sebastiano?».

Le perplessità sulle circostanze e sui dettagli del racconto
Sterpin ha messo in dubbio anche la logica stessa dell’episodio: «Con 50 o 100 centesimi compri un pacco di venti sacchi neri. Hai bisogno di chiederli a un pizzaiolo che conosci appena?».
A questo si aggiunge la sua perplessità per il fatto che l’uomo abbia deciso di parlarne solo ora: «Perché dopo tutto questo tempo raccontare un dettaglio che, se avesse voluto, avrebbe raccontato prima?».

Un nuovo elemento che alimenta domande, non risposte
La puntata ha messo in luce la distanza tra i due approcci: da un lato Sebastiano, che sostiene che il racconto dovrà essere verificato; dall’altro Sterpin, convinto che la storia non regga, né nei contenuti né nelle tempistiche.
Un nuovo tassello che riapre interrogativi ma che, al momento, non aggiunge certezze alle indagini.