finisce l’incubo di Car: dopo 29 giorni di fuga il cane è stato finalmente catturato e messo in salvo
Dopo 29 giorni di angoscia, segnalazioni e ricerche senza sosta, la storia di Car, il cane fuggito da casa il 4 ottobre, si è finalmente conclusa con un lieto fine. Il cagnolone, in fuga da quasi un mese, è stato catturato e messo in sicurezza grazie all’impegno instancabile di un gruppo di volontari e amici degli animali che non hanno mai smesso di cercarlo.
Una fuga lunga quasi un mese
Tutto è iniziato con una distrazione, quando Car è riuscito a scappare da casa. La proprietaria, inizialmente fiduciosa che sarebbe tornato da solo, ha lanciato l’allarme solo tre giorni dopo.
Da quel momento è partita una vera e propria mobilitazione collettiva: appelli sui social, volantini, cani da ricerca e decine di segnalazioni da parte di cittadini che lo avevano intravisto in diversi comuni tra Udine e Gorizia, fino ai dintorni dell’aeroporto di Ronchi dei Legionari.
Le segnalazioni decisive e la cattura
Il 16 ottobre è arrivata la svolta: alcune segnalazioni lo collocavano a Villa Vicentina, dove i volontari hanno deciso di piazzare un punto cibo e una fototrappola. Dopo vari tentativi falliti e giornate di attesa sotto la pioggia, la squadra ha deciso di cambiare strategia, utilizzando una gabbia più grande e meno riconoscibile.
Poi, nella notte decisiva, l’attimo atteso da settimane:
“Fidati di me. Io mi fido sempre di te. Allora chiudi, adesso!”
Click.
“Preso!”
Con queste parole, le volontarie hanno annunciato il successo dell’operazione. Dopo 14 ore di attesa e giorni di sforzi, Car era finalmente in salvo.
Un lavoro di squadra straordinario
Un ringraziamento speciale va a Laura, Adriana, Silvia, Angela, Daniela, Arianna, Daniele e a tutte le persone che hanno partecipato alle ricerche, dimostrando come la collaborazione e l’amore per gli animali possano davvero fare la differenza.
Oggi Car sta bene, è tornato a casa e potrà finalmente godersi la tranquillità e l’affetto della sua famiglia.
“Buona vita Car ❤️, e fai il bravo: non vogliamo più rivederti nelle nostre fototrappole!”